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Preventivi Sito Web: chiedere un preventivo e saperlo analizzare

Introduzione: districarsi nella giungla del web con ordine e metodo

Se sei arrivato fin qui probabilmente stai cercando un preventivo per la realizzazione del tuo sito web. Come web-agency attivamente sul mercato da ormai oltre 12 realizziamo decine di preventivi al mese, e sappiamo bene sia cosa dovresti fare tu come cliente quando cerchi un preventivo, sia cosa dovrebbe fare una web-agency per mettere nelle mani del cliente un preventivo serio, trasparente e comprensibile.

Come nel nostro stile, vogliamo darti una visione chiara e senza fuffa commerciale di come dovresti muoverti per:

  1. chiedere preventivi per la realizzazione del tuo sito web
  2. confrontare i preventivi ricevuti dalle diverse agenzie web
  3. scegliere il preventivo migliore

In estrema sintesi, dovresti chiedere il tuo preventivo a noi, dopodiché non serve confrontarlo con altri, siamo bravi, scegli noi!

Ovviamente stiamo scherzando!! :)

Devi SEMPRE chiedere almeno 2-3 preventivi, specialmente in un settore come quello della realizzazione dei siti internet e del web-marketing, che definirlo "una giungla" è un eufemismo. Procedi con ordine e metodo in tutte le fasi, e con tutta probabilità riuscirai alla fine, senza troppa fatica e senza perdere troppo tempo, ad avere una visione chiara e scegliere il preventivo migliore per realizzare il tuo sito web.

1) Chiedere preventivi per la realizzazione del tuo sito internet

Ecco di seguito alcuni consigli per chiedere preventivi di realizzazione siti web:

  • Cerca su un motore affidabile come Google e concentrati prevalentemente sui risultati che trovi in prima pagina: le webagency e webdesigner in prima pagina non sono necessariamente le migliori, ma a parità di altre condizioni (che non conosci), sono certamente quelle che hanno le spalle più larghe e sono più efficaci e/o strutturate, perché per essere lì certamente possiedono know-how e risorse e quindi di solito sono anche più in grado di offrire a te maggiori garanzie.
  • Non fermarti al primo sito (neanche se fosse il nostro! ;-) ), ma aprine almeno 3 o 4: oggi sei facilitato dal fatto che tutti i browser di navigazione hanno la possibilità di aprire contemporaneamente più "Tab" e usare le linguette per passare da una schermata all'altra. Sfoglia brevemente i siti web e fai una scrematura chiedendoti se sono in linea con le tue aspettative e i tuoi valori: devi porti domande semplici ma importanti come:
    • usano un tono molto commerciale e mille inglesismi, oppure hanno un'impronta più tecnica  e usano un linguaggio chiaro e comprensibile?
    • giocano molto sulla grafica, oppure hanno una propensione verso gli aspetti di sviluppo informatico?
    • il loro sito è immediato e facile da navigare oppure è contorto e complicato? (Se è così il loro a cui sicuramente tengono immensamente, figurati come sarà l tuo).
    • ecc.
  • Se hanno un form di contatto, prediligi quello: è meglio per te, perché riesci ad avere un primo contatto non impegnativo, ed è meglio per la web-agency, perché, almeno quelle migliori, di solito predispongono dei form di contatto studiati per ottimizzare il processo e raccogliere le informazioni veramente utili e riuscire quindi a fornirti una risposta di qualità. Se la web agency non offre un form di contatto ma spinge subito sul contatto telefonico (raro ma può capitare), secondo noi è meglio passare oltre: uno dei motivi potrebbe infatti essere che vogliono forzarti a contattarli di persona perché vogliono "lavorarsi il cliente" intortandolo con qualche commerciale di buona dialettica. Oggi quasi tutte le web-agency evitano accuratamente di fornirti un preventivo subito, ma cercano prima di convincerti a "parlare con loro" con motivazioni apparentemente ragionevoli come "approfondire le tue esigenze", ma in realtà di solito quello che vogliono è "agganciarti", studiarti, capire cosa ti possono vendere, quanto puoi spendere ecc. Si tratta spessissimo di figure commerciali con scarse competenze tecniche, addestrate solo a vendere e a "convertire contatti". Noi come web-agency siamo totalmente contrari a questo approccio. Lo capiamo, non lo giudichiamo, ma non è il nostro modo di procedere: quando ci contatti per chiederci un preventivo per il tuo sito web, ti rispondiamo via email volutamente, perché vogliamo lasciarti la libertà e la calma di fare le tue prime valutazioni senza l'ansia di qualcuno che ti chiama per vendere e, soprattutto, cerchiamo di fornirti subito un preventivo di massima (è ovvio che i siti non sono tutti uguali, ma se un cliente ti chiede un sito di 5 pagine per il suo negozio in paese, saprai ben dirgli una cifra indicativa se fare siti è il tuo mestiere!); se ci lasci un recapito telefonico, ne abbiamo grandissimo rispetto e in prima battuta lo usiamo al massimo per avvisarti con un messaggino che ti abbiamo inviato via email il tuo preventivo. A volte capita anche a noi di non riuscire a fare subito un preventivo ma di dover ricontattare il cliente per avere maggiori informazioni, e qui arriva il prossimo punto, a cui devi prestare la massima attenzione:
  • Quando compili il form di contatto cerca di descrivere nel modo più accurato possibile i dettagli importanti: in questo modo metti la web-agency nelle condizioni ideali per riuscire a risponderti subito con un preventivo più preciso. Cosa vuol dire essere accurati? Un esempio di cattiva descrizione può essere: "sito web per la mia attività" (e ne riceviamo una montagna di richieste così...). Un esempio di BUONA descrizione può essere: "Buongiorno (ndr. e metticelo un buongiorno! :-) ... ricorda sempre che ci sono ragazzi e ragazze che lavorano dall'altra parte, non fredde aziende), ho un'attività famigliare di assistenza caldaie e idraulica e vorrei un piccolo sito web in modo che i miei clienti mi possano trovare quando mi cercano e per riuscire anche a trovare nuovi clienti. Vorrei le classiche 5-6 pagine, un'home page di presentazione, una pagina per i servizi, una pagina con i recapiti e un modulo di contatto. Stiamo anche pensando di incentivarlo con pubblicità come Google Ads, quindi vorrei che il sito fosse accattivante e ottimizzato per invogliare i visitatori a contattarci. Vorremmo naturalmente che sia ben utilizzabile anche con lo schermo piccolo dei telefonini". Una descrizione precisa la puoi realizzare in 3 minuti, e per la web-agency è tutta un'altra cosa, perché le permette già subito di fornirti un preventivo piuttosto preciso, e di indicarti eventualmente anche altre idee e ipotesi. Questa descrizione è buona non solo perché dice cosa vuoi (un sito web), ma anche perché specifica quali sono i tuoi obiettivi aziendali (presenza, promozione e acquisizione clienti).

2) Confrontare i diversi preventivi di realizzazione siti web ricevuti

Ok, hai seguito le nostre indicazioni e adesso ti trovi nella tua casella email 3-4 preventivi per la realizzazione del tuo sito internet. In realtà, se hai contattato 4 o 5 agenzie web, forse una o due ti avranno inviato subito un preventivo (se sei stato preciso nella descrizione è più probabile), e le altre vorranno ricontattarti. Se accetti di farti ricontattare tieni comunque un profilo "sulle tue", nel senso di farti spingere o incalzare su nulla: sii gentile, spiega cosa ti serve, e chiedi un preventivo scritto da valutare con estrema calma quando non c'è nessuno che "ti sta addosso" per vendere. Ipotizziamo a questo punto che tu abbia concluso tutte queste fasi e abbia effettivamente in mano i 3-4 preventivi che ti servono per un confronto. Ecco come procedere:

  • non saltare subito al prezzo... ok, fallo, tanto si sa che nessuno riesce a resistere, ma poi dimenticatelo per un secondo e leggi attentamente la proposta e i dettagli di ciascun preventivo.
  • Probabilmente troverai prezzi anche molto diversi. Qui devi sapere 2 cose, e devi essere bravo a capire qual è delle due: 1) Il settore del web è una giungla, lo stesso sito web professionale di 5 pagine, può essere venduto a 1.200€ da una web-agency che applica prezzi corretti in grado di garantire la qualità mantenendo ne contempo una quotazione onesta, oppure può essere venduto a 2.500€ dalla web-agency che deve far saltar fuori l'affitto del localino fighetto in centro a Milano oppure che si vuole valorizzare con i prezzi (lo paghi caro, sarà di sicuro il top!). 2) Prezzi diversi possono anche avere una motivazione reale e dipendere da diversità significative nella sostanza di ciò ce viene proposto nel preventivo. Di qui nasce appunto l'importanza di leggere attentamente i preventivi: da un lato per andare oltre il prezzo, dall'altro per capirlo e inquadrarlo correttamente.
  • Svolgi due "tipi di lettura": da un lato valuta come si pone la web-agency, se il preventivo è chiaro, è pulito, ordinato, è scritto in italiano elegante e corretto (è un campanello importante!) oppure è contorto, sciatto e difficile da interpretare; dall'altro lato valuta e confronta nel merito "l'elenco delle cose" che la web-agency ti promette che farà e cerca di trovare le analogie e le differenze.
  • Guarda su cosa puntano di più: la web agency punta tanto a enfatizzare gli aspetti che riguardano la grafica? La sicurezza informatica? Il posizionamento su Google? La velocità e qualità dei server? Un mix bilanciato di tutte queste cose? Sono tutti elementi importanti per farsi un quadro di cosa la web-agency ti sta offrendo con il sito web.

3) Scegli il preventivo migliore per la realizzazione del tuo sito web

Ci sei quasi... Sei andato con metodo e hai via via scremato le web-agency e i preventivi: adesso rimani con 2 o 3 preventivi al massimo che ti piacciono e sei indeciso su quale accettare.

E' adesso che effettivamente è utile A TE chiamare le 2-3 agenzie web che ti hanno convinto di più per fare una chiacchierata di persona e raccogliere gli ultimi elementi utili a capire quale preventivo accettare. Parlare con l'agenzia web e discutere brevemente il loro preventivo ti aiuterà a capire con più chiarezza se loro sono un "match" (un abbinamento) giusto per te, e viceversa: l'esperienza di oltre 12 anni nel settore ci insegna che non esiste necessariamente la web agency "perfetta" o "migliore" in senso assoluto, così come questo vale viceversa anche per il cliente: esistono approcci, mentalità e modi di lavorare che possono incontrarsi e abbinarsi bene. Un cliente pragmatico e concreto non si troverà mai bene con la web-agency patinata milanese ammantata di 10 tonnellate di fuffa, così come un cliente tutto infarcito di "business" e "meeting" e "branding" non si troverà mai bene con una web-agency fatta di veri tecnici che puntano tuto sulla concretezza del lavoro.

Devi quindi scegliere non la web-agency migliore, bensì quella migliore per te e per quello che desideri realizzare.

Speriamo di averti un po' aiutato con indicazioni utili, e se stai valutando di realizzare un sito web e fin qui un pochino ti siamo piaciuti, perché non provare chiedere anche un nostro preventivo?

 

A cosa serve Google Ads: ottieni contatti qualificati per la tua attività in modo efficace ed economico

Introduzione a Google Ads (un tempo chiamato Google Adwords)

Hai mai desiderato ottenere più lead (= contatti) qualificati per la tua attività in modo efficace ed economico? Google Ads serve proprio a questo e può essere la soluzione che stai cercando. Con oltre 259 milioni di ricerche su Google ogni giorno, non c'è da stupirsi che le aziende stiano investendo in annunci pubblicitari online per raggiungere il loro pubblico target.

Google Ads ti consente di creare annunci altamente mirati che appaiono nella parte superiore dei risultati di ricerca di Google. Grazie alla vasta rete di Google, puoi raggiungere i potenziali clienti nel momento in cui stanno cercando attivamente prodotti o servizi come i tuoi. Inoltre, puoi impostare un budget che funzioni per te, pagando solo quando qualcuno fa clic sul tuo annuncio.

Con la giusta strategia e l'ottimizzazione delle parole chiave, Google Ads può portare traffico qualificato al tuo sito web e generare lead di qualità per la tua attività. Non buttare via tempo ed energie investendo in pubblicità tradizionali costose e non misurabili. Scegli Google Ads per ottenere risultati efficaci ed economici per la tua attività.

Comprendere i vantaggi di Google Ads per le aziende

Google Ads offre numerosi vantaggi per le aziende che desiderano ottenere lead qualificati in modo efficace ed economico. Ecco perché sempre più imprenditori scelgono di utilizzare questa piattaforma pubblicitaria online.

Uno dei principali vantaggi di Google Ads è la possibilità di raggiungere il tuo pubblico di riferimento nel momento esatto in cui sta cercando prodotti o servizi come i tuoi. Grazie alle parole chiave mirate, puoi mostrare i tuoi annunci solo alle persone che sono interessate a ciò che offri. Questo ti consente di massimizzare le possibilità di conversione e di ottenere lead qualificati per la tua attività.

Inoltre, Google Ads ti consente di impostare un budget che funzioni per te. Puoi decidere quanto spendere giornalmente o mensilmente e pagherai solo quando qualcuno fa clic sul tuo annuncio. Questo ti dà un controllo completo sui tuoi costi pubblicitari e ti consente di ottimizzare il tuo budget in base ai risultati ottenuti.

Infine, Google Ads ti offre una vasta gamma di opzioni di targeting per raggiungere il tuo pubblico di riferimento in modo efficace. Puoi selezionare la posizione geografica, l'età, il sesso e gli interessi dei tuoi potenziali clienti. Questo ti consente di mostrare i tuoi annunci solo alle persone che sono più propense ad essere interessate a ciò che offri, aumentando così le possibilità di conversione.

In sintesi, Google Ads offre vantaggi significativi per le aziende che cercano di ottenere lead qualificati in modo efficace ed economico. Grazie alla sua capacità di raggiungere il pubblico giusto al momento giusto e con un controllo completo sul budget, questa piattaforma pubblicitaria online è diventata uno strumento essenziale per molte aziende.

Statistiche chiave sull'efficacia di Google Ads

Prima di immergersi nel mondo di Google Ads, è importante capire l'efficacia di questa piattaforma pubblicitaria online. Ecco alcune statistiche chiave che dimostrano l'efficacia di Google Ads nel generare lead qualificati per le aziende:

1. Google Ads può aumentare il tasso di clic (CTR) fino al 8% rispetto ai risultati di ricerca organica. Questo significa che gli annunci di Google Ads hanno maggiori probabilità di essere cliccati rispetto ai risultati di ricerca non sponsorizzati.

2. Il 65% dei clic che vanno alle pagine degli annunci di ricerca proviene da persone che hanno intenzione di effettuare un acquisto. Questo dimostra che Google Ads può aiutarti a raggiungere persone che sono pronte a convertire in clienti.

3. Le aziende che utilizzano Google Ads generano in media due euro di entrate per ogni euro speso in pubblicità. Questo rende Google Ads un investimento redditizio per molte aziende.

4. Il remarketing su Google Ads può aumentare le conversioni fino al 150%. Questo significa che puoi raggiungere persone che hanno già visitato il tuo sito web e mostrare loro annunci mirati per incentivare la conversione.

5. Il 78% delle ricerche locali su smartphone si traduce in una conversione offline, come una visita in negozio o una chiamata telefonica. Google Ads ti consente di raggiungere potenziali clienti locali che sono pronti ad agire.

Queste statistiche dimostrano che Google Ads è un potente strumento per generare lead qualificati per le aziende. Con il giusto approccio e la giusta ottimizzazione, puoi ottenere risultati significativi utilizzando questa piattaforma pubblicitaria online.

Impostazione dell'account Google Ads: un'Arte Complessa

Navigare nel mondo di Google Ads può apparire, a prima vista, un'avventura entusiasmante. Tuttavia, la complessità e la precisione richieste per creare e gestire campagne pubblicitarie efficaci su questa piattaforma sono spesso sottovalutate.

Noi di Blue Moon Informatica abbiamo dedicato anni del nostro studio e lavoro a comprendere a pieno questi strumenti e a saperli sfruttare al massimo, e comprendiamo molto bene l'importanza di un approccio professionale e tecnicamente avanzato alla pubblicità online. Ecco perché desideriamo condividere una prospettiva più approfondita sull'impostazione e la gestione di Google Ads, sottolineando l'essenzialità di affidarsi a specialisti nel campo se si vogliono risultati tangibili, non perché sia scontato che un'agenzia dica questo, bensì perché è la pura e onesta verità.

Configurare un account Google Ads è solo il punto di partenza di un percorso molto più articolato e complesso. Ogni passo, dalla definizione degli obiettivi pubblicitari alla scelta delle parole chiave e alla creazione degli annunci, richiede un'analisi meticolosa e una conoscenza approfondita delle dinamiche di Google Ads. È cruciale non solo selezionare le parole chiave più rilevanti ma anche comprendere le sfumature delle diverse opzioni di targeting e ottimizzare costantemente il budget di offerta per massimizzare il ROI. Queste competenze non si acquisiscono dall'oggi al domani ma sono il frutto di anni di esperienza e apprendimento continuo.

La Ricerca delle Parole Chiave: un Pilastro Fondamentale

La ricerca delle parole chiave è una fase critica che va ben oltre l'utilizzo di strumenti come il pianificatore di parole chiave di Google. Richiede un'analisi competitiva, la comprensione delle corrispondenze delle parole chiave e l'uso strategico di parole chiave negative. Inoltre, monitorare e ottimizzare le campagne in base alle prestazioni delle parole chiave è un processo continuo che richiede attenzione e precisione. Senza l'esperienza adeguata, è facile incappare in errori costosi che possono compromettere l'efficacia delle campagne.

Creazione di Annunci e Pagine di Destinazione: un'Arte Raffinata

La creazione di annunci e pagine di destinazione che convertono richiede non solo creatività ma anche una profonda comprensione del comportamento degli utenti e delle best practices di Google Ads. Ogni elemento, dal titolo alla call to action, deve essere ottimizzato per attirare e mantenere l'attenzione dell'utente, guidandolo verso l'azione desiderata. Questo processo richiede test A/B continui, analisi delle metriche di performance e un aggiornamento costante delle strategie per rispondere alle tendenze del mercato e agli aggiornamenti dell'algoritmo di Google.


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NOTA LEGALE: "Google", "Google Ads" e "Google Adwords" sono marchi registrati di Google, LLC. Blue Moon Informatica è una web agency che opera in modo indipendente e non è in alcun modo associata o approvata da Google.

 

Quanto costa la pubblicità con Google ADS? Guida ai costi e sul perché se vuoi avere successo devi smettere di chiamarli così

Se sei arrivato su questa pagina probabilmente hai un'attività, sei un professionista o un imprenditore e stai cercando un modo efficace per avere più lavoro e clienti.

Hai sentito dire che Google ADS (quello che una volta si chiamava Google Adwords) per molti funziona bene nel procurare contatti, e sei interessato a capirne di più.

La cosa che però ti stai chiedendo è: quanto costa Google Ads? Cercheremo di rispondere a questa domanda in modo il più possibile chiaro e utile per te. Ovviamente è difficile dirti una cifra esatta, dipende da troppi fattori (ci sono clienti che spendono 300€ al mese e clienti che ne spendono 10.000!), ma quello che che pensiamo ti interessi in questo momento sia semplicemente un'indicazione a grandi linee.

Quanto costa globalmente ogni mese una campagna Google Ads/Adwords

Quanto devo spendere (o meglio "investire") per pubblicizzare la mia attività con Google Ads. Proviamo a capirlo. Cercheremo di darti delle cifre indicative utili (e non la solita forbice ridicola "da 100€ a 100.000€" di cui non te ne fai nulla). Se avrai però la pazienza di seguire il ragionamento prima di saltare subito alla cifra, potrai veramente capire bene quanto spendere, come e perché e avrai quindi il quadro indicativo globale che ti serve come imprenditore per fare le tue valutazioni in modo informato.

Flessibilità e Scalabilità delle campagne pubblicitarie Google Ads

Uno dei vantaggi di Google Ads è la sua grande flessibilità e scalabilità.

Se pensiamo alle forme pubblicitarie tradizionali, vediamo che sono nettamente divise a seconda delle possibilità dell'azienda. Il piccolo imprenditore, per capirci, non potrà mai fare pubblicità sulla Tv nazionale perché semplicemente è totalmente fuori dal suo budget.

Con Google Ads invece puoi creare una campagna pubblicitaria e iniziare ad avere visibilità e risultati sia nel caso in cui gestisci un piccolo negozio e puoi spendere 300€ al mese, sia nel caso in cui gestisci una catena nazionale e puoi spendere 100.000€ al mese. Ovviamente a budget molto diversi corrispondono livelli di visibilità e di ritorno molto diversi, ma pur sempre proporzionati alle necessità, senza precludere l'accesso a chi è piccolo e non dispone di budget enormi.

Questo ti permettere di accedere a una piattaforma pubblicitaria altamente moderna ed efficace come Google Ads anche se hai una piccola attività, e ti permette di scalare i tuoi investimenti e di conseguenza i tuoi risultati nel momento in cui eventualmente desideri scalare e far crescere la tua attività.

Ma non allunghiamoci oltre in premesse e iniziamo a parlare in concreto di quali sono i costi e proviamo poi a quantificarli.

Come si suddividono i costi di Google Ads

In genere il tuo costo mensile per la pubblicità su Google Ads/Adwords si compone di due costi distinti che insieme concorrono a determinare quanto globalmente spendi ogni mese:

  1. il costo del "budget pubblicitario": è quello che ogni mese paghi direttamente a Google per i click ricevuti sulle tue inserzioni. Se sei completamente a digiuno della materia, forse non sai che una delle cose più belle di Google Ads è proprio il fatto che puoi pagare con la formula PPC = Pay per Click, cioè paghi solo per i click effettivamente ricevuti. Si tratta di un sistema basato su aste: sei in concorrenza con gli altri inserzionisti simili a te, e Google mostra la tua inserzione pubblicitaria con più o meno frequenza e in posizioni più o meno in evidenza in base a diversi fattori come il tuo budget totale, quanto sei disposto a spendere per ogni click, la qualità e pertinenza delle tue inserzioni nei risultati di ricerca;
  2. il costo dell'agenzia pubblicitaria che crea la tua campagna pubblicitaria e la gestisce mensilmente. Questo dovrebbe essere un costo ben distinto e separato: secondo noi il cliente deve sempre sapere esattamente quanto sta dando a Google come budget pubblicitario e quanto sta dando all'agenzia per il costo del lavoro svolto.

Quanto costa al mese una campagna Google Ads: proviamo a quantificare

Se ti dicessimo che i costi vanno da 300€ al mese a 100.000€ al mese o più, tecnicamente ti staremmo dicendo una cosa vera, ma è chiaro che non risponderebbe alla tua domanda. Proviamo quindi a prendere in considerazione casi diversi e vediamo quali possono essere le cifre. Le cifre che ti diciamo sono ovviamente indicative e sono basate sulla nostra esperienza più che decennale nel settore.

Per semplificare e non frammentare troppo i ragionamenti, le cifre che trovi qui di seguito si intendono come cifre globali già comprensive di tutto, cioè sia il budget che paghi a Google sia il costo che paghi all'agenzia che ti crea e gestisce le campagne pubblicitarie.

Costi Google Ads per un piccolo professionista / piccola attività

La maggior parte dei professionisti e piccoli imprenditori investe indicativamente una cifra che parte da un minimo di 300-400€ al mese, fino anche a 1000€ al mese o più, con una media che si attesta intorno ai 400€-500€ al mese.

Questi investimenti normalmente consentono a una piccola attività di fare una campagna pubblicitaria locale per ottenere più contatti (="lead acquisition"). Altri obiettivi come la "brand awareness" (far "girare" e conoscere il marchio) di solito non sono rilevanti o vengono perseguiti tramite altre modalità (es. tramite l'uso dei social).

Spesso i settori fanno la differenza: ci sono casi in cui è normale spendere  300€ al mese, e di più non sarebbe né utile né indicato, e ci sono invece settori in cui, pur trattandosi di piccole attività, è normale investire cifre anche molto superiori (sono tipici i casi di settori con un costo di acquisizione per lead molto alto ("lead" = contatti qualificati di potenziali clienti) e che però in cambio hanno anche un potenziale di ritorno altrettanto alto su ogni lead acquisito, sia come ritorno immediato sulla singola transazione, sia come LTV (Life Time Value = valore a vita del cliente, un concetto importantissimo su cui torneremo).

Costi Google Ads per le PMI (piccole e medie imprese)

Quando parliamo di Piccole e Medie Imprese di solito possiamo riferirci a realtà già più strutturate, anche con diversi dipendenti e con un potenziale d'investimento più elevato.

In questi casi un investimento tipico in campagne Google Ads nella nostra esperienza può variare dai 1.000€ ai 10.000€ al mese.

Queste aziende normalmente fanno campagne che non sono più semplicemente locali ma si rivolgono a un'intera regione o a livello nazionale. In genere l'obiettivo principale è ancora l'acquisizione di leads (= contatti qualificati), ma già si iniziano a fare ragionamenti che possono anche riguardare il marchio e l'immagine.

Costi Google Ads per aziende di medie dimensioni e grandi dimensioni

Le aziende di medie e grandi dimensioni tipicamente possono mettere in conto investimenti mensili in campagne Google Ads che partono dai 10.000€ fino ai 50.000€ al mese nel caso di medie aziende, e oltre 50.000€ al mese per le grandi aziende. Queste aziende tipicamente sono seguite da agenzie pubblicitarie strutturate e altrettanto strutturate sono le loro strategie di marketing: le campagne Google Ads in questi casi non sono più solo mirate all'acquisizione di lead, bensì si inseriscono in un contesto più ampio che comprende un "ecosistema" pubblicitario con obiettivi diversi e ben armonizzati, dalla lead acquisition, alla brand awareness, alla comunicazione aziendale.

Ora sai il costo di una campagna Google Ads... ma aspetta, se vuoi risultati concreti c'è altro che devi sapere!

Siamo stati bravi e abbiamo soddisfatto la tua domanda senza tirarla in lungo come fanno di solito i siti che parlano di queste cose. Devi però sapere che se la tua domanda è solo "quanto costa la pubblicità Google Ads?" ti stai perdendo la seconda metà FONDAMENTALE del ragionamento, quella che ti permette di trasformare questo COSTO in un RISULTATO.

Da un lato è corretto chiedersi "quanto costa Google Ads", perché tecnicamente le spese pubblicitarie, in un bilancio aziendale, rientrano nei COSTI. Ci sono però costi necessari ma non produttivi (o almeno non direttamente o nell'immediato) e ci sono costi che devono essere considerati INVESTIMENTI.

La pubblicità con Google Ads, soprattutto se ha come obiettivo la "lead aquisition" (= generare contatti) deve essere vista e trattata come un investimento.

Attenzione: non è un sottile distinguo linguistico, è un totale cambio di prospettiva che richiede da parte tua azioni concrete, come ti mostreremo fra poco.

Il piccolo professionista o l'imprenditore inesperto arrivano spesso da noi e la loro preoccupazione principale è "quanto mi costa". Lo capiamo, è giusto: non hanno mai provato questa pubblicità e non hanno sperimentato cosa può portare loro. Si preoccupano giustamente di quanti soldi devono mettere oggi subito sul tavolo, perché non hanno ancora appurato quanti soldi possono rientrare nelle loro tasche domani facendo questa pubblicità.

La risposta vera a quanto costa una campagna Google Ads, dovrebbe però essere "niente", nel senso che ha senso farla solo ed esclusivamente se i soldi che mi fa rientrare con i clienti e lavori acquisiti sono superiori ai soldi che spendo (o meglio, INVESTO). Detta così sembra un ragionamento da Prima Elementare, ma l'esperienza ci insegna che non è così scontato.

Quando lavoriamo con la PMI, con realtà un po' strutturate, o anche con piccoli professionisti ma che abbiano già un'esperienza di queste cose, sanno perfettamente di cosa stiamo parlando e la loro domanda e preoccupazione non è tanto "quanto mi costa?" bensì "quanto devo investire per avere il miglior ritorno compatibile con la mia capacità d'investimento e con la mia capacità produttiva?".

Cosa devi fare fin da subito quando investi in una campagna Google Ads

L'agenzia che ti segue (che potremmo essere noi o una qualsiasi agenzia specializzata) tipicamente ti invia dei report periodici da cui puoi vedere l'andamento della campagna: i click, il CPA (= cost per action), le zone, le parole più ricercate ecc.

Devi sapere che si tratta di dati TECNICI, che sono utilissimi all'agenzia stessa per continuare a migliorare e a ottimizzare la tua campagna, e anche a te per avere un'idea di base di cosa si sta facendo, ma questa è solo la metà del quadro.

Quando inizi a investire i denari della tua azienda in una pubblicità Google Ads, e iniziano ad arrivarti i primi contatti, devi fin da subito prendere l'abitudine di segnarti su un foglio Excel (o dove vuoi tu) con cadenza almeno mensile tutti i dati che ti sono utili per sapere sempre nel bilancio della tua azienda quanto stai spendendo (investendo) in questa cosa, e quanto ti sta rientrando.

Dovresti segnarti in particolare:

  1. quanto hai investito in Google Ads nel mese corrente (il costo totale, comprensivo sia del budget Google sia dei costi di agenzia)
  2. quanti contatti hai ricevuto (da tutte le fonti previste: email, form di contatto, telefono, ecc.)
  3. quanti di questi contatti sei riuscito a "convertire" in un lavoro / vendita dei tuoi prodotti o servizi
  4. quant'è in ultima analisi il valore economico che sei riuscito a trarre, cioè qual è il tuo UTILE, che non avresti ottenuto se non avessi investito in una campagna Google Ads.

Per fare queste cose è fondamentale:

  1. che tu sappia da dove arrivano i tuoi contatti: se ad esempio ricevi contatti da un form sul tuo sito web, è importante che tu abbia modo di tracciare la fonte di provenienza ad es. tramite cookie o tecnologie simili (sempre però nel rispetto delle normative gdpr)
  2. che tu prenda la buona abitudine (gli imprenditori di successo lo fanno sistematicamente) di calcolare non solo il fatturato generato, che di per sé vuol dire poco, bensì l'UTILE che ti rimane su un lavoro o vendita una volta tolti tutti i costi (non solo quelli della campagna).

L'acronimo LTV... questo grande sconosciuto che può cambiare le carte in tavola!

Quando si fa una campagna pubblicitaria (Google Ads/Adwords o qualsiasi altra campagna) è fondamentale capire se quello che sto facendo mi conviene, cioè, detta "in soldoni", devo sapere se ci sto guadagnando più soldi di quanti ne sto spendendo.

In molti casi la convenienza appare più evidente: immaginiamo ad esempio che io sia un pittore, ed ogni mese investo 300€ nella mia pubblicità con Google Ads, e grazie a questa mi arrivano 10 richieste di preventivo al mese, di cui 2 riesco a trasformale in lavori fatti. Ipotizziamo che, in tutto, questi 2 lavori mi fruttino €1.000€ di utile, io so che questo mese ho guadagnato €1.000 - €300 = €700. Sono quindi contento e continuerò a investire 300€ anche il mese prossimo. Anzi, se vedo che ho la possibilità di investire qualcosa in più, e ho ancora spazio per eseguire un lavoro o due in più, farei bene a chiamare la mia agenzia e a dirgli di provare ad aumentare il budget, per vedere se il prossimo mese riesco a portare a casa un lavoro in più, sempre con un utile superiore al costo.

Spesso però le cose non sono così intuitive, anzi, possono essere controintuitive. Accade soprattutto in settori con grande competizione e dove non si tratta solo di una singola vendita bensì di "acquisire" il cliente per un ritorno nel lungo termine.

L'acronimo LTV significa infatti Life Time Value, cioè Valore a Vita del cliente.

In settori con una concorrenza forte e agguerrita (quale settore non lo è oggi! direte voi...) e dove prendere un cliente significa firmare un contratto importante o fare una grossa vendita, da un lato è più facile fare campagne Google Ads con successo, perché c'è più margine per ammortizzare il costo di acquisizione pubblicitario, dall'altro però la concorrenza è tale che il costo di acquisizione potrebbe essere piuttosto alto, e a prima vista potrebbe sembrare non conveniente.

Immaginate ad esempio il caso di uno studio dentistico (ma potremmo indicare mille altri esempi di settori di ogni tipo) che fa una campagna Google Ads per pubblicizzare i propri servizi e acquisire nuovi clienti. Il settore dentistico è un tipico esempio di una categoria di leads che hanno un costo d'acquisizione tendenzialmente molto alto: non è infrequente, a conti fatti, che portare un singolo nuovo cliente sulla mia poltrona di dentista possa costarmi anche 300-400€. Quel cliente, magari, viene da me per un piccolo servizio e spende, diciamo, 200€. La logica mi imporrebbe di dire che ci sto perdendo e che quindi questa pubblicità non è efficace per me... ma qui entra in gioco il concetto di LTV, il valore a vita del cliente.

Gli imprenditori e i professionisti più accorti, sanno perfettamente che al giorno d'oggi, in un mercato sempre più saturo e competitivo, il vero asset non sono i prodotti e i servizi che vende, bensì sono i clienti!

Se ho un cliente, posso vendergli quello che voglio (nell'ambito delle mie competenze, ovviamente) ma se ho mille servizi e prodotti fantastici ma non ho un cliente a cui venderli, non ho niente.

Quando tu, imprenditore, vai a calcolare quanto ti è costata la pubblicità e cosa ci hai ricavato, non devi ragionare solo nei termini di quanto hai guadagnato dalla prima vendita che hai fatto a quel cliente, bensì devi ragionare in termini di acquisizione del cliente.

Certo, precisiamolo subito: non sempre è possibile, in molti settori il cliente è più "volatile" e il rapporto si chiude dopo la prima vendita, e in questi casi il calcolo va fatto in base a quella.

In moltissimi altri casi però è sorprendente come considerare l' LTV del cliente possa letteralmente ribaltare la situazione. Torniamo all'esempio del dentista. Portare il cliente da me la prima volta, tramite la pubblicità Google Ads, mi è costato 400€. E' venuto da me la prima volta e ha speso 200€. Non ho ancora ammortizzato il mio costo. La persona però si trova bene e diventa mia cliente. Diciamo che, indicativamente tutti gli anni viene da me una volta o due per le visite di routine, e nel corso di 4-5 anni viene anche una volta o due per lavori più grossi. Acquisire quel cliente mi è costato 400€, e le volte successive è continuato a venire da me perché l'ho fidelizzato. In tutto nell'arco di 5 anni quel cliente mi ha fatto guadagnare, diciamo, 2000€. All'improvviso mi accorgo che il costo di acquisizione iniziale è stato ammortizzato in modo ottimale.

Se io faccio pubblicità continuativamente con costanza, nel lungo periodo mi ritroverò tutti i mesi ad avere cospicue entrate generate magari da leads acquisiti mesi o anche anni prima, e avrò creato un flusso virtuoso e sostenibile.

 

Per avere un'idea reale di quanto sta rendendo il tuo investimento pubblicitario, e a maggior ragione se entrano in gioco fattori più "complicati" come l'LTV che abbiamo appena spiegato, devi assolutamente essere preciso e farti ogni mese tutti i tuoi calcoli e annotazioni. Non puoi andare a spanne o a sensazione.

Quando fare la pubblicità con Google Ads, quanto investire e come sapere se sto facendo le cose giuste

Questo maxi-titolone finale sembrerebbe ricalcare le cose che abbiamo già detto, e invece è la ciliegina sulla torta che ti regaliamo alla fine di questo lungo e dettagliato articolo, che speriamo ti sarà utile!

Vogliamo infatti lasciarti con un condensato di consigli super-schematici ma che vanno dritti al punto, una sorta di bussola in pillole per capire se stai andando nella direzione giusta. Non pretendiamo che sia la verità assoluta, ma è indubbiamente il frutto di un'esperienza che abbiamo maturato in più di un decennio con una grande quantità di progetti e campagne seguiti.

Stai facendo le cose giuste se:

  1. la tua pubblicità Google Ads genera mediamente tutti i mesi più utile di quanto ti costa farla
  2. la tua pubblicità Google Ads ti porta un numero di contatti e lavori che riesci a gestire senza "mandare in tilt" la tua struttura
  3. tutti i mesi hai i soldi da investire nella pubblicità Google Ads (ovvero non stai investendo soldi a debito)

Devi rivedere la tua strategia se:

  1. la tua pubblicità Google Ads tende a non generare un utile che copre e supera il costo
  2. stai ricevendo molti contatti dalla tua pubblicità Google Ads ma non sei strutturato per seguire bene così tanto lavoro
  3. stai investendo soldi a debito per alimentare la tua campagna Google Ads

Ovviamente come tutte le affermazioni "in pillole" hanno i loro limiti e sono un po' delle semplificazioni, ma servono a rendere chiari e limpidi i concetti chiave.

Se hai avuto la pazienza di arrivare fino a qui, significa che sei un imprenditore accorto e che ama fare le cose bene con logica e criterio. Se desideri il nostro aiuto professionale per avviare e gestire le tue campagne pubblicitarie, puoi scriverci e raccontarci i tuoi obiettivi.

 

 

NOTA LEGALE: "Google", "Google Ads" e "Google Adwords" sono marchi registrati di Google, LLC.
Blue Moon Informatica è una web agency che opera in modo indipendente e non è in alcun modo associata o approvata da Google.

5 Passi Fondamentali per Creare e Lanciare un Sito Web Aziendale di Successo

Introduzione: L'Importanza di un Sito Web Aziendale

Nell'era digitale, la presenza online è diventata una componente essenziale della strategia di qualsiasi azienda. Il sito web aziendale rappresenta non solo la vetrina virtuale dei tuoi prodotti o servizi ma anche il cuore della tua identità digitale. La prima impressione conta, e in molti casi, il sito web è il primo contatto che potenziali clienti hanno con la tua azienda. Una presenza online ben curata può fare la differenza tra un'azienda che prospera e una che fatica a farsi notare.

La prima impressione conta: il ruolo del sito web nell'immagine aziendale

Il sito web è spesso il primo punto di contatto tra un'azienda e i suoi potenziali clienti. In pochi secondi, i visitatori si formano un'opinione basata sull'aspetto, sull'usabilità e sul contenuto del sito. Un design obsoleto, una navigazione complicata o contenuti poco chiari possono allontanare immediatamente i potenziali clienti. Al contrario, un sito web professionale, chiaro e funzionale costruisce fiducia e credibilità, invitando i visitatori a esplorare ulteriormente ciò che l'azienda ha da offrire.

Perché ogni azienda ha bisogno di un sito web efficace

Un sito web efficace è molto più di una semplice vetrina per prodotti o servizi. È uno strumento strategico che può:

  • Migliorare la visibilità: Un sito ben ottimizzato per i motori di ricerca può aumentare significativamente la visibilità dell'azienda, attirando più visitatori e potenziali clienti.
  • Fornire informazioni: Offre ai visitatori informazioni importanti sull'azienda, sui prodotti/servizi offerti, sulle condizioni di vendita, sui contatti e molto altro.
  • Costruire relazioni: Attraverso la pubblicazione di contenuti di valore, testimonianze di clienti e casi di studio, un sito web può aiutare a costruire relazioni solide e di fiducia con i clienti.
  • Supportare le vendite: Funziona come un potente strumento di vendita, permettendo ai clienti di scoprire prodotti e servizi in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, con la possibilità di effettuare acquisti o prenotazioni online.

In conclusione, un sito web aziendale non è solo necessario per la visibilità o la credibilità; è un investimento strategico che può influenzare significativamente il successo e la crescita di un'azienda nel lungo termine. La creazione di un sito web dovrebbe quindi essere considerata una priorità per qualsiasi imprenditore che mira a espandere la propria attività nell'ambiente digitale.

 

Passo 1: Definizione degli Obiettivi e della Strategia

La creazione di un sito web aziendale di successo inizia con la definizione chiara degli obiettivi e della strategia. Questo passaggio fondamentale guida ogni decisione successiva, dal design alla scelta dei contenuti, assicurando che il sito rispecchi i valori dell'azienda e soddisfi le esigenze del suo pubblico target.

Identificare gli obiettivi del sito web

Prima di iniziare qualsiasi lavoro di progettazione o sviluppo, è cruciale chiedersi: "Qual è lo scopo del mio sito web?" Gli obiettivi possono variare ampiamente a seconda del tipo di attività e delle sue specifiche esigenze. Alcuni obiettivi comuni includono:

  • Generare vendite o lead.
  • Fornire supporto e informazioni ai clienti.
  • Costruire autorità e credibilità nel proprio settore.
  • Incrementare la visibilità del marchio.

Definire obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Arrivabili, Rilevanti, Temporizzati) può aiutare a rendere questa fase più concreta e orientata ai risultati.

Scegliere la strategia giusta per raggiungere il tuo pubblico target

Una volta definiti gli obiettivi, il passo successivo è sviluppare una strategia che permetta di raggiungerli efficacemente. Questo comporta una comprensione profonda del proprio pubblico target: chi sono, cosa cercano, quali problemi hanno bisogno di risolvere. Rispondere a queste domande può aiutare a delineare il modo migliore per comunicare il valore dell'azienda attraverso il sito web.

La strategia dovrebbe anche considerare:

  • La scelta dei canali di comunicazione più efficaci: oltre al sito web, quali altri canali digitali (social media, email marketing, etc.) possono essere utilizzati per raggiungere e coinvolgere il pubblico?
  • L'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO): come possono essere strutturati i contenuti e la tecnologia del sito per garantire la massima visibilità nei risultati di ricerca?
  • L'analisi della concorrenza: cosa fanno i tuoi concorrenti e come puoi differenziarti?

La definizione di una strategia solida è un investimento che paga dividendi a lungo termine, mettendo le basi per un sito web che non solo attira visitatori ma li trasforma in clienti fedeli.

 

Passo 2: Pianificazione e Progettazione del Sito

Dopo aver definito gli obiettivi e la strategia del tuo sito web aziendale, il passo successivo riguarda la pianificazione e la progettazione effettiva del sito. Questa fase è cruciale per assicurare che il sito non solo appaia professionale ed esteticamente gradevole, ma sia anche funzionale e facile da navigare per i tuoi utenti.

Strutturare l'architettura del sito: mappe del sito e wireframe

La pianificazione efficace di un sito web inizia con la definizione della sua architettura, ovvero come saranno organizzate e strutturate le informazioni. Creare una mappa del sito può aiutare a visualizzare la struttura complessiva e a pianificare le pagine necessarie, la loro gerarchia e come saranno collegate tra loro. Questo passo è fondamentale per garantire una navigazione intuitiva per l'utente.

Successivamente, lo sviluppo di wireframe (bozze schematiche delle pagine) fornisce una prima visione di come saranno organizzati gli elementi nelle singole pagine, inclusi testi, immagini e funzionalità. I wireframe sono utili per focalizzarsi sulla disposizione e sull'usabilità senza distrazioni legate al design grafico.

Design e usabilità: creare un'esperienza utente convincente

Il design del tuo sito web dovrebbe riflettere l'identità del tuo brand, rendendolo immediatamente riconoscibile ai tuoi visitatori. È importante che il design sia non solo gradevole dal punto di vista estetico, ma anche funzionale e accessibile a tutti i tipi di utenti, inclusi coloro che utilizzano dispositivi mobili o hanno esigenze particolari in termini di accessibilità.

L'usabilità è un altro aspetto fondamentale: il sito deve essere facile da navigare, con informazioni facilmente reperibili in pochi clic. Un'interfaccia user-friendly aumenta la probabilità che i visitatori rimangano sul sito più a lungo e compiano azioni desiderate, come ad esempio effettuare un acquisto o compilare un modulo di contatto.

Alcuni principi chiave da considerare includono:

  • Responsive design: il sito dovrebbe essere accessibile e funzionale su tutti i dispositivi e le dimensioni dello schermo.
  • Velocità di caricamento: le pagine dovrebbero caricarsi rapidamente per non perdere visitatori impazienti.
  • Call-to-action (CTA) efficaci: inviti all'azione chiari e visibili possono guidare gli utenti verso l'obiettivo desiderato, sia esso l'iscrizione a una newsletter o l'acquisto di un prodotto.

La fase di pianificazione e progettazione è il momento in cui visione e strategia iniziano a prendere forma concretamente. Un approccio meticoloso a questa fase può significativamente influenzare l'efficacia del tuo sito web nel raggiungere gli obiettivi aziendali definiti in precedenza.

 

Passo 3: Sviluppo e Implementazione

Una volta completata la fase di pianificazione e progettazione, il passo successivo nella creazione di un sito web aziendale riguarda lo sviluppo e l'implementazione effettiva. Questa fase trasforma i wireframe e i design in un sito web funzionante, attraverso la codifica e l'integrazione delle varie funzionalità necessarie.

Scegliere la piattaforma giusta: CMS vs. sviluppo personalizzato

La scelta della piattaforma su cui costruire il tuo sito web è una decisione cruciale che influenzerà sia il processo di sviluppo sia la gestione futura del sito. I Content Management System (CMS) come WordPress, Joomla o Drupal offrono la possibilità di creare e gestire contenuti in modo relativamente semplice e intuitivo, anche per utenti non tecnici. Offrono inoltre accesso a una vasta gamma di temi e plugin per estendere le funzionalità del sito.

Per esigenze più specifiche o per una maggiore personalizzazione, potrebbe essere necessario optare per uno sviluppo personalizzato. Questo approccio richiede competenze tecniche più avanzate (o l'assunzione di uno sviluppatore web) ma permette una maggiore flessibilità nella realizzazione di funzionalità su misura.

Aspetti tecnici: hosting, sicurezza e compatibilità mobile

  • Hosting: Scegliere un servizio di hosting affidabile è fondamentale per garantire che il sito sia sempre accessibile e performante. Le opzioni variano da hosting condiviso, adatto per siti più piccoli e meno trafficati, a server dedicati o soluzioni cloud per siti con elevate esigenze di risorse e traffico.
  • Sicurezza: La sicurezza del sito web dovrebbe essere una priorità fin dall'inizio. Ciò include l'installazione di certificati SSL per criptare i dati, la regolare manutenzione e aggiornamento di CMS e plugin per proteggersi dalle vulnerabilità, e l'implementazione di misure di sicurezza come firewall e sistemi di rilevamento intrusioni.
  • Compatibilità mobile: Con un numero sempre crescente di utenti che accedono a Internet tramite dispositivi mobili, assicurarsi che il sito sia responsive, ovvero che si adatti automaticamente per offrire una visualizzazione e un'esperienza ottimali su tutti i dispositivi, è essenziale.

Durante la fase di sviluppo, è importante mantenere una stretta collaborazione tra designer, sviluppatori e, se presente, il team di contenuti, per assicurarsi che il sito non solo appaia come desiderato ma sia anche funzionale e conforme agli obiettivi definiti nella fase di pianificazione.

Il processo di sviluppo può variare notevolmente in termini di complessità e durata, a seconda della grandezza del progetto e delle funzionalità richieste. Mantenere una comunicazione chiara e regolare con tutti i membri del team e, se applicabile, con il cliente, è fondamentale per garantire che il progetto proceda senza intoppi e rispetti le scadenze stabilite.

 

Passo 4: Creazione dei Contenuti

Dopo aver stabilito la struttura e sviluppato il sito, il prossimo passo cruciale è la creazione dei contenuti. Questa fase è fondamentale perché i contenuti di qualità non solo attirano visitatori ma li convincono anche a rimanere, esplorare e, infine, compiere azioni significative sul sito. I contenuti dovrebbero essere informativi, coinvolgenti e ottimizzati per i motori di ricerca (SEO) per garantire una visibilità ottimale.

L'importanza dei contenuti di qualità: testi, immagini e video

I contenuti di qualità comunicano il valore della tua offerta ai potenziali clienti e stabiliscono la tua autorità nel settore. I testi dovrebbero essere chiari, concisi e riflettere il tono della vostra marca. Le immagini e i video di alta qualità possono migliorare l'engagement e aiutare i visitatori a comprendere meglio i prodotti o servizi offerti.

- Testi: Sviluppa contenuti testuali che parlano direttamente al tuo pubblico target, risolvendo i loro problemi e rispondendo alle loro domande. La chiarezza e la pertinenza sono essenziali per coinvolgere i lettori.
- Immagini: Utilizza immagini professionali e pertinenti che rispecchino il tuo brand e i tuoi prodotti/servizi. Le immagini possono spezzare blocchi di testo lunghi, rendendo i contenuti più digeribili.
- Video: I video possono essere estremamente efficaci per dimostrare l'uso di un prodotto, spiegare concetti complessi o condividere testimonianze di clienti. Sono uno strumento potente per aumentare il tempo di permanenza sul sito e migliorare il tasso di conversione.

Ottimizzazione SEO: rendere il sito facilmente rintracciabile

L'ottimizzazione per i motori di ricerca è cruciale per aumentare la visibilità del tuo sito web nei risultati di ricerca. L'implementazione di una strategia SEO solida include la ricerca di parole chiave pertinenti al tuo settore e l'integrazione di queste parole chiave nei titoli, nei sottotitoli, nel corpo del testo, nelle descrizioni delle immagini e nei meta tag.

  • Ricerca parole chiave: Identifica le parole chiave più rilevanti per il tuo pubblico target e il settore di appartenenza. Queste parole chiave dovrebbero guidare la creazione dei contenuti.
  • Contenuti originali e pertinenti: I motori di ricerca premiano i contenuti unici e di alta qualità che soddisfano le intenzioni di ricerca degli utenti.
  • Struttura del sito e URL: Ogni pagina dovrebbe avere un URL chiaro e una struttura logica che faciliti sia la navigazione degli utenti sia la scansione dei motori di ricerca.

La creazione di contenuti non è un'attività da eseguire una sola volta; è un processo continuo. Aggiornare regolarmente il sito con nuovi contenuti non solo mantiene il sito fresco e rilevante ma incoraggia anche i visitatori a ritornare, aumentando la possibilità di conversione e rafforzando la SEO.

In sintesi, i contenuti sono il cuore pulsante del tuo sito web. Una strategia di contenuto ben pianificata e eseguita può significativamente migliorare l'engagement degli utenti, la visibilità del sito e, in ultima analisi, contribuire al successo della tua presenza online.

 

Passo 5: Test, Lancio e Monitoraggio

Il completamento dello sviluppo e della creazione dei contenuti segna l'avvicinamento alla fase finale del lancio del sito web aziendale. Tuttavia, prima di rendere il sito pubblicamente accessibile, è essenziale sottoporlo a un processo di test approfondito. Questo passaggio garantisce che il sito funzioni come previsto su tutti i dispositivi e i browser, offrendo un'esperienza utente senza intoppi. Dopo il lancio, il monitoraggio continuo e l'aggiornamento del sito sono cruciali per mantenerne l'efficacia nel tempo.

Testing pre-lancio: assicurarsi che tutto funzioni perfettamente

Il testing del sito dovrebbe coprire vari aspetti, tra cui la funzionalità, l'usabilità, la compatibilità con i browser, la responsività mobile e la velocità di caricamento.

  • Test funzionali: Verifica che tutte le funzionalità del sito, come moduli di contatto, e-commerce, link e menu di navigazione, funzionino correttamente.
  • Test di usabilità: Assicurati che il sito sia intuitivo e facile da navigare per gli utenti.
  • Test di compatibilità: Controlla che il sito appaia e funzioni bene su vari browser e dispositivi.
  • Test della velocità: Utilizza strumenti come Google PageSpeed Insights per valutare e ottimizzare i tempi di caricamento delle pagine.

Il grande giorno: lanciare il sito e comunicarlo al tuo pubblico

Una volta completati i test e apportate le necessarie ottimizzazioni, il sito è pronto per essere lanciato. Scegli una data di lancio e pianifica una strategia di comunicazione per annunciare il nuovo sito ai tuoi clienti esistenti e al pubblico target. Puoi utilizzare email, post sui social media, comunicati stampa e altre tattiche di marketing per generare interesse e traffico verso il sito.

Monitoraggio e manutenzione: analisi dei dati e aggiornamenti continui

Dopo il lancio, il lavoro non è finito. Il monitoraggio continuo del sito attraverso strumenti come Google Analytics ti permetterà di raccogliere dati preziosi sul comportamento degli utenti, che potrai utilizzare per ottimizzare ulteriormente il sito. Presta attenzione a metriche chiave come il tasso di rimbalzo, il tempo medio trascorso sul sito, e i percorsi di navigazione degli utenti.

  • Manutenzione regolare: Aggiorna regolarmente il CMS, i plugin e i temi per garantire la sicurezza e la funzionalità del sito.
  • Ottimizzazione continua: Basandoti sui dati raccolti, apporta miglioramenti continui al sito per migliorare l'esperienza utente, la velocità di caricamento e l'efficacia generale del sito.
  • Aggiornamento dei contenuti: Mantieni il sito fresco e rilevante aggiungendo regolarmente nuovi contenuti e aggiornando quelli esistenti.
  • Blog e News: Mantieni un blog o una sezione news per condividere aggiornamenti aziendali, notizie di settore, consigli utili e altro ancora. Questo non solo aiuta a mantenere il sito dinamico ma migliora anche la SEO.
  • Backup Regolari: Assicurati di eseguire backup regolari del tuo sito web per prevenire la perdita di dati in caso di problemi tecnici o attacchi informatici.

Il lancio del sito web è solo l'inizio di un processo di miglioramento continuo. Ascoltando i feedback degli utenti e monitorando le prestazioni del sito, puoi assicurarti che il tuo sito web aziendale rimanga un asset prezioso e rilevante per la tua attività nel lungo termine.

 

Dopo aver completato i passi essenziali per la creazione, il lancio e il monitoraggio del tuo sito web aziendale, potresti pensare che il lavoro sia finito. Tuttavia, mantenere e aggiornare il tuo sito web è un processo continuo che richiede attenzione costante. Sebbene non ci sia un "Passo 6" definito nel classico processo di lancio del sito, possiamo considerare le seguenti attività come passi successivi nel ciclo di vita del tuo sito web aziendale.

 

Espansione e Crescita

  • Espansione delle Funzionalità del Sito: Man mano che la tua azienda cresce, potresti scoprire la necessità di aggiungere nuove funzionalità al sito, come un negozio online, un'area riservata ai clienti o moduli di prenotazione.
  • Internazionalizzazione: Se la tua azienda si espande a livello internazionale, considera la creazione di versioni del sito in diverse lingue per servire al meglio il tuo pubblico globale.

 

Conclusione

Il sito web della tua azienda è un organismo vivente nel mondo digitale. Mantenerlo aggiornato, sicuro e in linea con le ultime tendenze e tecnologie è fondamentale per garantire che continui a servire efficacemente i tuoi obiettivi aziendali. Trattalo come un investimento continuo, piuttosto che come un progetto una tantum, per massimizzare il suo valore e il suo impatto sul successo della tua azienda.

Formazione, consulenze dedicate e corsi in aula: nasce Blue Moon Informatica Educational

Siamo nel settore web da quasi un decennio e abbiamo lavorato con centinaia di persone. Quello che oggi sappiamo è che molti imprenditori e responsabili d'azienda in Italia non possiedono sul web marketing il grado di formazione necessario per fare le scelte giuste e disegnare le strategie migliori per le proprie aziende e attività commerciali.

Tutti vediamo che negli ultimi anni c'è stato uno spostamento significativo dell'attenzione degli utenti dai media tradizionali (tv, radio, cartaceo) al mondo del web (motori di ricerca, siti web, social media). Questo cambiamento è epocale, ed è forse paragonabile a quello che è successo negli anni '60 del '900 con lo spostamento dalla radio alla televisione.

Da quando abbiamo iniziato a lavorare con i clienti italiani nel 2012, molto è cambiato, e oggi la maggior parte degli imprenditori, professionisti e responsabili di attività commerciali capisce perfettamente che la partita della pubblicità ormai si gioca sul web, ma c'è un problema: un conto è capire che Internet oggi è fondamentale, un altro conto è sapere cosa fare, come muoversi, cosa va bene o meno bene nei diversi casi.

La parola "web marketing", che in buona sostanza vuol dire fare pubblicità su internet, comprende una giungla di significati, e da esperti di lunga esperienza vediamo bene due cose:

  1. nella maggior parte dei casi gli imprenditori non sono preparati per districarsi in questa giungla, e cioè per capire cosa fare, cosa non fare, a chi affidarsi, come dirigere la propria strategia senza essere in balia della web agency di turno;
  2. le web agencies (o digital agencies, o web marketing agencies, o come le volete chiamare) fanno soprattutto il proprio interesse e spesso dispongono di un arsenale di commerciali d'assalto, che mediamente hanno una competenza tecnica bassa o nulla e che però sono ben addestrati a portare a casa il massimo dal cliente, ovvero decantare e vendere i servizi più disparati, fidelizzare il cliente (più soldi nel tempo), fare "upselling" (provare a vendergli qualcosa in più), fare "cross-selling" (provare a vendergli qualcos'altro) e, in sostanza, far credere al cliente che il web marketing oggi è il top del top, che loro sono il top del top, e che il cliente deve fidarsi, affidarsi, e soprattutto aprire il portafogli con fiducia, che sicuramente saranno soldi spesi bene.

La verità è che oggi, nel 2024, il 90% dei clienti si fida della web agency di turno, non ha una strategia aziendale definita dall'azienda con cognizione di causa, compra servizi andando per tentativi o per imitazione o per sentito dire, e in ultima analisi non ha il controllo della propria strategia pubblicitaria.

Questo è vero per il piccolo professionista che vuole semplicemente ricevere tutte le settimane qualche contatto di clienti interessati sul territorio, come è vero per la grande azienda che vuole "fare branding" e crescere online.

Ore, il web marketing è un campo d'azione estremamente ampio e complesso, con numerose specializzazioni e un tasso di tecnicismo elevato, ed è impensabile che il cliente possa padroneggiarlo a pieno: è vero che dovrà affidarsi a dei professionisti validi e farsi consigliare e guidare da questi.

Attenzione però: affidarsi a dei professionisti non vuol dire mettere nelle loro mani la propria attività sperando che siano bravi e che le cose vadano bene. Il cliente oggi DEVE avere una formazione di base su tutto ciò che riguarda il web marketing e deve usare questa formazione di base per essere in controllo di ciò che succede e avere una chiara voce in capitolo nella definizione della propria strategia.

Cosa significa in concreto? Significa che tu, cliente, non ti farai intortare dal commerciale di turno, ma saprai cosa chiedere, su cosa puntare, dove mettere i tuoi soldi per farli fruttare.

Probabilmente non saprai come impostare e portare avanti una campagna Google Ads, ma saprai a grandi linee in cosa consiste una campagna Google Ads e saprai decidere se può essere interessante per la tua azienda.

Probabilmente non saprai mettere in piedi una campagna di Retargeting su Facebook, ma saprai di cosa si parla e saprai valutare se nel tuo caso può valere la pena di farne creare una dalla tua agenzia di fiducia.

Probabilmente non saprai tutti i tecnicismi della S.E.O., ma saprai bene se per la tua attività può aver senso puntare sulla S.E.O. oppure no.

Non saprai creare un sito web, gestirlo, farlo crescere, ma saprai se ti serve un sito web, come ti serve, perché esattamente ti serve.

Perché vedi, oggi in Italia ci sono migliaia di agenzie web, molte lavorano bene, molte lavorano male, TUTTE sono in grandissima competizione fra di loro e la loro prima priorità non è disegnare la migliore strategia pubblicitaria per la tua azienda, la loro prima priorità è sopravvivere in un mercato ultra-saturo e acquisirti come cliente sperando che tu spenda il più possibile con loro.

Sei tu che devi avere in mano le redini delle tue attività di web marketing, perché oggi la partita si gioca sul web, ma il web vuol dire tutto e niente.

E non è detto che avere una pagina Facebook ti porti un vantaggio. E non è detto che un sito web ti serva. E non è detto che ti convenga fare S.E.O... Ma credi che te lo dirà il commerciale che è mandato da te per venderti questi servizi e che con la sua percentuale dà da mangiare alla propria famiglia?

Per tutti questi motivi abbiamo deciso di dare vita al programma BLUE MOON INFORMATICA EDUCATIONAL, un canale di FORMAZIONE dedicato a te, IL CLIENTE, a te che sei un imprenditore, che sei un commerciante, un professionista, un dirigente d'azienda, un responsabile marketing, a te che sai che oggi la partita della pubblicità si gioca sul web e che vuoi avere una visione sommaria ma chiara e reale di cosa puoi fare per il vantaggio della tua attività.

Poi magari ti affiderai a dei professionisti, perché le cose sono complicate quando si va nello specifico, ma sarai IN CONTROLLO di quello che si fa, e saprai più o meno su cosa puntare e perché.

Perché lo facciamo? In fondo siamo anche noi una digital agency, anche noi siamo in competizione con migliaia di altre agenzie web, anche noi forniamo servizi, e non abbiamo la presunzione di essere al di sopra del mercato.

Lo facciamo perché il nostro DNA è quello di TECNICI, non di venditori. Vuol dire che siamo appassionati di quello che facciamo, che "ci dà gusto" fare il nostro lavoro, parlarne, scriverne, e condividere le nostre conoscenze e la nostra esperienza con chi vuole imparare.

Chiunque ami il proprio campo di studi e il proprio lavoro sa benissimo che i guadagni sono probabilmente la soddisfazione minore, e che in realtà la cosa che dà più soddisfazione e appagamento è sentire di star facendo qualcosa di utile, di importante, di star dando un contributo.

Ecco, noi vogliamo dare un contributo, in un settore dove sappiamo che ce n'è immensamente bisogno, e speriamo che il nostro contributo vi possa arrivare e vi possa essere utile.

Il programma BLUE MOON INFORMATICA EDUCATIONAL si svolge concretamente con diversi canali e iniziative:

  • il BLOG e i social, dove rendiamo disponibili gratuitamente tante informazioni UTILI E DI VALORE, e soprattutto calibrate per le necessità di formazione di chi deve farsi un'infarinatura generale e andare dritto al punto;
  • i CORSI IN AULA dedicati sia agli imprenditori e professionisti che ai loro collaboratori, dove affrontiamo le tematiche fondamentali in modo più immediato e diretto in presenza, con tante informazioni e "trucchi del mestiere" che spesso non si trovano leggendo sul web o che sarebbero difficili per chi non è esperto, ma che rendiamo facili e comprensibili con dimostrazioni ed esempi pratici riservati ai nostri corsisti;
  • le CONSULENZE ad hoc riservate a singole aziende, dove formiamo i nostri clienti e i loro collaboratori in modo totalmente dedicato secondo le esigenze aziendali specifiche.

 

Blue Moon Informatica al BIG DATA LDN di Londra

Blue Moon Informatica ha avuto il grande piacere di partecipare a BIG DATA LDN, l'evento internazionale che si tiene annualmente nel centro di Londra, presso la magnifica sede espositiva dell'Olympia London.

Qui abbiamo trovato un'atmosfera incredibile, con esperti di altissimo livello provenienti da tutto il mondo e numerose fra le startup più innovative nel panorama tecnologico internazionale.

In questi due giorni intensi di conferenze e incontri, si è parlato di nuovissime tecnologieintelligenza artificiale, big data e data analytics, di innovazioni straordinarie che cambieranno per sempre il nostro futuro nei prossimi anni e decenni.

L'esperienza è stata coinvolgente, qui abbiamo davvero avuto la sensazione di essere al centro del mondo, insieme a colleghi e amici provenienti da diverse nazioni e tutti concentrati su un unico affascinante obiettivo: disegnare il futuro e cambiare il mondo grazie alle straordinarie potenzialità delle scienze informatiche e dell'innovazione tecnologica.

 

Il costo di realizzazione di un sito web: vediamo insieme i costi e i prezzi medi di mercato dei siti internet

 

Il costo di un sito web: quanto costa fare un sito

Hai un'attività e ti sei deciso a fare un sito web. Vedi che tutti i tuoi concorrenti ormai hanno un bel sito, e hai sentito dire che alcuni di loro con il sito prendono parecchi clienti da internet e guadagnano bene.

Per prima cosa vuoi capire quanto costa. È giusto.

Vai su Google e inizi a cercare digitando parole come "costo sito web""prezzi siti web", "quanto costa realizzare un sito internet" ecc.

Sei fiducioso: la tua richiesta è molto chiara e ti escono numerosi risultati di ricerca, i cui titoli promettono di dare risposta alla tua domanda.

Anche senza dover essere un esperto, lo sai già che un sito web richiede un preventivo su misura, ma quello che tu giustamente vuoi sapere è semplicemente una stima, un'indicazione media dei prezzi di mercato, per sapere se indicativamente dovrai spendere 300 €, oppure 1000 €, oppure 3000 €...

Apri qualche pagina dai risultati della ricerca e inizi a leggere: ti rendi subito conto che sono tutte pagine chilometriche, scritte perlopiù dalle varie web agency, pagine piene di fuffa e dove non si arriva mai al dunque. Alla fine il prezzo indicativo che ti serviva non c'è, e ti mettono piuttosto il classico "chiedi un preventivo".

Alcuni ti buttano lì la classica frase geniale: "eh ma chiedere quanto costa un sito web è come chiedere quanto costa un'automobile, è chiaro che non si può dire un prezzo". L'esempio dell'automobile è un super classico del nostro settore, un esempio trito e ritrito che piace tanto ai commerciali.

Ora, il fatto che un sito web professionale su misura non possa avere un prezzo predeterminabile senza un preventivo altrettanto su misura, e che ci siano siti da mille euro e siti da centomila euro appare abbastanza ovvio, ma di solito chi cerca queste informazioni vuole semplicemente farsi un'idea di massima per valutare a grandi linee l'entità dell'investimento.

E se è vero che non si può rispondere alla domanda "quanto costa un'auto", è altrettanto vero che si può benissimo rispondere a domande come "quanto costa in media una piccola utilitaria?", oppure "quanto costa in media una berlina di lusso?". Non potrò indicare una cifra precisa, ma potrò certamente indicare un range sufficientemente preciso allo scopo di farmi un'idea di massima.

Lo diciamo subito con la schiettezza che da sempre ci contraddistingue: diffida dalle web agency che non vogliono darti indicazioni nemmeno di massima sui prezzi dei loro siti web. Queste agenzie web, normalmente, hanno un approccio molto commerciale, cioè ti vedono solo come un "lead" che deve rendere loro il più possibile, e quindi non ti diranno mai un prezzo senza prima averti "agganciato" con una loro figura commerciale che tipicamente farà di tutto per farti spendere il più possibile e per convincerti ad acquistare qualcosa da loro.

Ebbene, oggi finalmente lo scriviamo noi un articolo serio sul costo dei siti web professionali, e immaginiamo che possa essere utile soprattutto a te che sei un imprenditore, un commerciante, un professionista e che vuoi semplicemente sapere a grandi linee quanto ti costa realizzare un sito web per la tua attività rivolgendoti a una web agency che ti faccia un lavoro professionale.

Chi come noi fa questo lavoro da tanti anni è perfettamente in grado di fornire una stima indicativa per le varie casistiche, se davvero vuole. Vediamo dunque questi famigerati prezzi.

Prezzi dei siti web

Note:

  • i prezzi indicati sono dei range, il classico da... a..., ma abbiamo creato diverse casistiche tipiche in modo da poterti offrire delle forchette di prezzo non troppo ampie e che quindi abbiano per te un'utilità reale;
  • i prezzi indicati sono i prezzi medi di mercato del settore web oggi in Italia;
  • i prezzi dei siti internet sono tendenzialmente un po' più alti nel nord Italia che nel sud Italia;
  • le forbici indicate sono precise all'incirca nel 70% dei casi prendendo in considerazione piccolo-medio aziende;
  • nel 15% dei casi i prezzi possono essere un po' più bassi (per lavori molto semplici destinati a micro-attività).
  • nel 15% dei casi i prezzi possono essere anche molto più alti e non rapportabili (per lavori strutturati e complessi destinati a medio-grandi aziende);
  • i range di prezzi indicati prendono in considerazione esclusivamente web agency serie e web designer professionisti, ovvero i costi per la realizzazione di un sito web professionale a regola d'arte.

 

Costo di realizzazione di un sito web vetrina per una piccola attività

Prendiamo in considerazione un professionista, un negoziante, una piccola azienda a conduzione famigliare ecc.

Tipicamente parliamo di un sito web di 8-10 pagine, con le classiche sezioni "chi siamo", "cosa faciamo" ecc., la mappa, un modulo contatti, magari con un piccolo blog o area news aggiornabile dal cliente. Oggi il 99% delle web agency realizza questi siti web utilizzando piattaforme CMS come Wordpress, Joomla, Drupal.

Un sito web vetrina per una piccola attività in Italia ha un prezzo medio di mercato compreso fra €1200 e €2500;

Costo di realizzazione di un sito web multilingua italiano + inglese per una piccola-medio azienda che lavora anche con l'estero

Prendiamo in considerazione la realizzazione di un sito internet per un'azienda che si rivolge anche a un mercato estero e che quindi ha bisogno di un sito tradotto anche in un'altra lingua, diciamo ad esempio l'inglese. Stiamo parlando di siti web professionali, quindi ovviamente dimentichiamo le traduzioni automatiche. Ipotizziamo un sito come quello visto più sopra, ma che in più dovrà essere "localizzato" in due lingue, e avrà funzionalità avanzate come il riconoscimento automatico della lingua del visitatore, e la possibilità di differenziare pagine, menu e contenuti fra le diverse lingue (per adattare perfettamente i messaggi e i contenuti alle consuetudini e aspettative del mercato target).

Un piccolo sito web multilingua professionale, localizzato in 2 lingue, in Italia ha un prezzo medio di mercato compreso fra €1800 e €3000;

Costo di realizzazione di un mini sito web "landing page"

Prendiamo in considerazione la realizzazione di una tipica "landing page", ovvero di uno di quei mini-siti di una sola pagina che di solito vengono creati appositamente per essere abbinati alle inserzioni pubblicitarie pay per click, e che sono studiati appositamente per "aumentare le conversioni", e cioè per ricevere il maggior numero possibile di contatti.

Un tipico sito di tipo landing page in Italia ha un prezzo medio di mercato compreso fra €500 e €900;

Costo di realizzazione di un sito web e-commerce (un sito per vendere online)

Prendiamo in considerazione la realizzazione di un tipico sito web e-commerce caratterizzato da una vetrina prodotti, un carrello della spesa, pagamenti online ecc. Parliamo di una tipica soluzione standard, senza esigenze specifiche particolari.

Un tipico sito e-commerce con funzionalità standard per una piccola attività in Italia ha un prezzo medio di mercato compreso fra €2000 e €3500;

Costo di realizzazione di un sito web strutturato e con funzionalità avanzate

I costi di un sito internet strutturato, con più delle 8-10 classiche pagine, e con funzionalità avanzate e/o personalizzate (moduli contatto speciali, collegamenti con gestionali, programmazione su misura ecc.) sono impossibili da stimare a priori, in questi casi effettivamente è possibile avere un'idea del prezzo esclusivamente facendo fare un PREVENTIVO SU MISURA.

Costi di realizzazione siti web: altri possibili costi da tenere in considerazione

Oltre ai costi di realizzazione e avviamento di un sito web, bisogna tenere conto dei costi di mantenimento annuo. Un tipico sito web professionale ha bisogno, sostanzialmente, di due cose:

  • Dominio e hosting;
  • Manutenzione tecnica da parte di personale specializzato (aggiornamenti software, aggiornamenti di sicurezza, backup programmati ecc.).

Ci sono poi da considerare gli eventuali servizi accessori (S.E.O., servizi visibilità e web marketing ecc.), che possono avere prezzi diversi e difficimente prevedibili a livello generale.

A questo argomento abbiamo dedicato un articolo speciale molto bello e completo, che puoi leggere qui:

Quanto è giusto pagare annualmente per il mantenimento di un sito web?

 

Speriamo come sempre di essere stati chiari, esaustivi e concretamente utili.

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Web Marketing Festival a Rimini: noi c'eravamo!

 

Si è tenuta a Rimini la quinta edizione del Web Marketing Festival, la più grande convention in Italia nel settore del web marketing, con professionisti e appassionati giunti da ogni dove per questo evento straordinario. Alcuni numeri che parlano da sé: oltre 6000 persone, 200 interventi, 38.000 Mq di spazi dedicati, 2 giorni di lavori, incontri e, diciamolo, anche tanto divertimento, per noi che abbiamo la fortuna di fare uno dei lavori più belli del mondo.

Al Web Marketing Festival si è parlato di moltissimi temi fra i più importanti per noi e per i nostri clienti, abbiamo approfondito tematiche inerenti la SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca), Social Media Marketing (pubblicità con Facebook e i social network), E-Commerce fra realizzazione, pubblicità e promozione, Email Marketing, Content Marketing, Web Design, User Experience (con temi fondamentali quali la progettazione ottimale dei siti web) e molto altro ancora.

Erano presenti i migliori professionisti d'Italia, abbiamo avuto modo di scambiare idee e confrontarci con molti colleghi, esperti SEO, esperti di marketing e web marketing, titolari di web agency, e siamo stati onorati e felici di poter essere anche noi lì con tutti i più grandi a dare il nostro contributo e a condividere la nostra esperienza.

E-commerce abbigliamento: il tuo sito di commercio elettronico è una brava commessa?

Nel recente post Fotografare i prodotti per il sito e-commerce abbiamo visto l'importanza di allestire fotografie di qualità per gli articoli in vendita nel proprio e-commerce e abbiamo mostrato qualche esempio di fotografie professionali da noi realizzate.

Lo stesso discorso vale anche per la vetrina, le schede prodotto, la procedura di check-out e la "user-experience" dell'e-commerce in generale.

Bisogna sempre tenere presente che un cliente quando acquista su un sito web e-commerce si trova davanti ad un sito web che, in qualche misura, deve sostituire il ruolo del commerciante che in negozio può illustrare le caratteristiche del prodotto, consigliare il cliente, rispondere agli eventuali dubbi: e se appare ovvio che una pagina internet, per quanto curata, non potrà mai rimpiazzare il ruolo di una commessa preparata che ti illustra il prodotto in negozio, è tuttavia altrettanto vero che un sito di commercio elettronico ben studiato e ben curato può fare la differenza fra un cliente che acquista e uno che esce dal sito senza acquistare.

Il tuo sito e-commerce è una brava commessa?

Immaginiamo ad esempio di avere un sito e-commerce per la vendita di abbigliamento online, e chiediamoci se è realmente strutturato e concepito in modo da imitare nel miglior modo possibile il ruolo che potrebbe avere una brava commessa in negozio.

Cosa fa una brava commessa? In che modo il nostro e-commerce potrebbe cercare di imitarla?

La brava commessa accoglie il cliente con fare lieto e cortese, pur in modo misurato e senza risultare affettata: il nostro sito e-commerce dovrà avere un look&feel elegante e nel contempo sobrio, moderno ma raffinato allo stesso tempo, pulito, semplice ma non banale, ricco di funzionalità e sezioni ma anche completamente user-friendly.

La brava commessa ascolta le richieste del cliente e mette in campo la propria professionalità per guidarlo nella scelta: molto spesso il cliente, in negozio come sfogliando un sito e-commerce, ha un'idea vaga e sfumata di ciò che vuole, e la competenza del negoziante che sa guidare e consigliare nella scelta è un grande valore aggiunto. Una brava commessa è in grado di consigliare il giusto outfit, creare i giusti abbinamenti e indicare al cliente soluzioni a cui magari non aveva pensato. La commessa bravissima, poi, di solito è in grado di far uscire il cliente dal negozio non solo con un sorriso soddisfatto, ma anche con due o tre articoli in più rispetto a ciò che il cliente aveva inizialmente pensato: l'accessorio trendy, la cintura, il braccialetto, la pashmina abbinata... cliente contento, commerciante contento.

Un buon sito web e-commerce di solito ha delle sezioni che servono proprio a questo scopo: mentre visualizzi qualcosa che ti interessa, la tua attenzione viene stuzziacata da tipiche sezioni come "Potrebbe interessarti anche", "I più richiesti", "Ultimi trend", "Prodotti correlati" ecc.

La scheda prodotto dev'essere il più ricca e completa possibile, e nel contempo chiara e di semplice consultazione:

  • le fotografie devono illustrare in modo adeguato gli articoli. Meglio inserire almeno due o tre fotografie per ogni prodotto, possibilmente da angolazioni diverse. Il cliente dovrebbe poter ingrandire i dettagli e visionare particolari quali ad esempio la trama del tessuto, dettagli delle cuciture ecc., quindi è importante caricare fotografie con una risoluzione adeguata.
  • Qualora non sia possibile attingere alle descrizioni originali e il negoziante debba provvedere autonomamente a scrivere le caratteristiche del prodotto, noi consigliamo di dedicare particolare attenzione ad allestire descrizioni che siano curate sotto ogni aspetto: i testi devono essere grammaticalmente corretti, ben scritti, precisi ed accurati e il più possibile completi.
  • La descrizione dovrebbe contenere tutte le indicazioni utili e dovrebbe poter rispondere a tutti i dubbi che normalmente un cliente può avere in merito ad un articolo. Tenete presente che mentre in negozio c'è la commessa pronta a rispondere a qualsiasi domanda, sul sito e-commerce il cliente è sostanzialmente solo, e un dubbio a cui non trova risposta può facilmente portarlo ad abbandonare il sito senza acquistare.
  • I pulsanti destinati alle azioni del cliente, quali i selettori di varianti e quantità e il pulsante di acquisto, dovrebbero essere chiari e ben in vista.
  • L'e-commerce dovrebbe essere dotato di funzionalità avanzate che cercano di imitare in qualche misura il ruolo della commessa bravissima di cui parlavamo più sopra: molti e-commerce di livello professionale, come dicevamo, hanno funzionalità aggiuntive che consentono ad esempio di salvare una lista di articoli preferiti o di visualizzare possibili abbinamenti, prodotti correlati, articoli più venduti.

La brava commessa predispone con cura gli articoli scelti, accoglie il cliente alla cassa, conclude la transazione con gentilezza e professionalità e infine si congeda con fare lieto e misurato, mostrando gratitudine pur senza affettazione e invitando il cliente a tornare per una nuova gradevole esperienza di acquisto nel proprio store.

Similmente, un sito e-commerce ben progettato dovrebbe offrire al cliente un'esperienza di acquisto user-friendly, la procedura di check-out dovrebbe essere semplice e intuitiva, con schermate chiare e e complete che indichino con precisione tutti gli importi e i dettagli della transazione, dovrebbe essere predisposta una schermata che offre al cliente la conferma dell'ordine avvenuto con successo e che mostra una frase di ringraziamento e un riepilogo dell'ordine effettuato.

Siamo convinti che nessun sistema e-commerce potrà mai rimpiazzare il valore aggiunto di un'esperienza di acquisto presso un negozio fisico dotato di personale qualificato, tuttavia è certamente vero che in un contesto di crescente interesse della popolazione verso gli acquisti online e di vertiginosa crescita del commercio elettronico negli ultimi anni, molto può essere fatto per creare siti web e-commerce sempre più ottimizzati ed efficaci. Parte di questo lavoro attiene ai professionisti del web che devono saper progettare soluzioni all'avanguardia e ben studiate, e parte attiene al commerciante, che deve avere la consapevolezza di base necessaria per seguire il proprio sito e-commerce con la stessa cura e professionalità con cui seguirebbe il proprio negozio fisico.

 

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Fotografare i prodotti per il sito e-commerce

Quando realizziamo un sito E-COMMERCE, ovvero un web di commercio elettronico per vendere via Internet, una volta finito il nostro lavoro di costruzione e consegnate le "chiavi virtuali" del nuovo negozio online al cliente, la prima cosa che il commerciante si trova a dover fare, prima di poter iniziare effettivamente a vendere online, è il caricamento di tutti i prodotti sullo store tramite l'apposito pannello di amministrazione.

Si tratta di un'operazione di per sé piuttosto semplice, facilitata da un'interfaccia di utilizzazione totalmente user-friendly, tuttavia l'esperienza negli anni ci ha insegnato che la vera difficoltà quando il cliente si trova a dover caricare i prodotti non è tanto quella di imparare a usare il sito web, quanto piuttosto quella di doversi procurare fotografie di qualità per i prodotti e descrizioni affidabili per compilare le singole schede-prodotto.

A volte il commerciante riesce ad ottenere dai propri fornitori il permesso di utilizzare le fotografie e le descrizioni realizzate da quest'ultimi per i propri cataloghi, e questo è in verità il migliore scenario possibile, poiché si tratta in genere di fotografie di alta qualità e di testi ben curati.

Può tuttavia capitare che i fornitori non rilascino al commerciante il permesso di utilizzare i propri materiali e che quest'ultimo debba provvedere autonomamente a realizzare le fotografie e a scrivere le descrizioni per compilare le schede prodotto dell'e-commerce.

In questo scenario il pericolo principale è che il commerciante si improvvisi fotografo e pronunci la fatidica frase "le foto le faccio io con lo smartphone"... il risultato in questi casi è quasi sempre un crollo verticale della qualità grafica del sito web e-commerce nella sua globalità, poiché generalmente in uno store online le fotografie dei prodotti sulla vetrina incidono profondamente sul "look&feel", ovvero sull'aspetto generale e sulla sensazione che produce visivamente l'e-commerce.

Fotografie professionali e ben curate offrono l'impressione di un sito web molto professionale, mentre fotografie scadenti danno un'impressione di un negozio amatoriale. Se in qualsiasi sito web aziendale è importante l'idea di professionalità che si riesce a trasmettere, a maggior ragione questo vale per un sito web e-commerce, dove la qualità e il senso di fiducia possono fare la differenza fra un cliente che acquista il prodotto e un cliente che esce dal sito e si rivolge altrove.

Ovviamente qualunque commerciante accorto sa bene che la teoria va coniugata con il budget, ed è quindi importante riuscire a scattare delle buone fotografie ad un costo accettabile.

Un servizio fotografico professionale può avere costi notevoli. La classica "fotografia da catalogo", soprattutto nel settore moda e design, è di solito il frutto di un grande lavoro che va dalla preparazione, alla realizzazione, alla post-produzione, e questo lavoro è svolto da numerose figure professionali molto qualificate: l'addetto alle luci e al set, il fotografo, il grafico, le modelle, le truccatrici, le costumiste ecc.

Come si può fare allora per realizzare un buon servizio fotografico per un sito web e-commerce entro un budget accettabile?

Noi ci siamo effettivamente posti questo problema e lo abbiamo risolto studiando una soluzione ottimale per i nostri clienti, qualora si trovino nell'impossibilità di utilizzare delle fotografie già predisposte ed abbiano quindi la necessità di realizzare degli scatti fotografici ad hoc per il proprio sito web e-commerce.

Siamo in grado di allestire un piccolo "studio mobile" direttamente presso la sede del cliente ed effettuare scatti fotografici di ottima qualità per le schede prodotto dello store online. Grazie all'utilizzo di appositi sfondi, pannelli, faretti e attrezzature fotografiche professionali, il cliente potrà avere delle fotografie di qualità notevolmente superiore rispetto ai risultati del "fai da te".

Presentiamo qui alcuni scatti di esempio tratti da un lavoro recente:

Pubblicizzare il sito web dell'azienda fuori da Internet: un concetto banale ma molto importante

"Internet è il presente!"... "Oggi la pubblicità si fa con il web"... tutto vero, ma... cum grano salis, come dicevano i saggi latini, ovvero con un pizzico di buon senso.

Il web è stato una vera e propria rivoluzione della comunicazione che ha investito con forza dirompente tutti i settori, e noi stessi ci abbiamo fatto una professione e non saremmo qui a scrivere e voi non sareste qui a leggere se non ci fosse stata questa rivoluzione.

Le novità che ha portato il web sono state di grande impatto. In inglese c'è un modo di dire che rende perfettamente l'idea: il web è stato un "game changer", cioè qualcosa di talmente impattante da aver letterelmente cambiato le regole del gioco.

L'imprenditore saggio e accorto, tuttavia, sa accogliere le novità e sfruttarle a pieno senza però buttare via tutto ciò che c'era prima. Innanzitutto bisogna capire che i cambiamenti, per quanto forti e improvvisi (tali da parlare di "rivoluzione del web") hanno pur sempre una certa gradualità, un periodo in cui vecchi e nuovi metodi convivono. Inoltre, ogni mezzo ha le sue specificità e nessun nuovo mezzo sostituisce al 100% i pregi di quello vecchio.

Le possibilità messe a disposizione dal web marketing sono innovative e spesso straordinarie, come abbiamo visto in numerosi articoli pubblicati sul blog, ma non dobbiamo assolutamente fare l'errore di buttare via tutto il resto, anzi, è ancora fondamentale abbinare a tutte queste nuove forme pubblicitarie anche delle forme più classiche, magari integrando le due cose per trarre il meglio da ciascuna e soprattutto per creare una sinergia reciproca che le potenzia vicendevolmente.

Il principio più efficace, secondo la nostra lunga esperienza, è di creare dei "ponti" fra il web e il mondo offline, dei rimandi reciproci.

Una delle cose più banali da fare ma sicuramente importante, può essere quella di inserire l'indirizzo del proprio sito internet aziendale e i riferimenti dei propri canali social su tutta l'immagine coordinata dell'azienda (bigliettini da visita, flyers, brochures, carta intestata, materiali promozionali, gadgets ecc.).

Molti nostri clienti hanno fatto scrivere l'indirizzo del proprio sito web su furgoncini e autovetture aziendali, ed è sicuramente un'ottima pubblicità in più a basso costo, anche considerando il fatto che si tratta di mezzi mobili che vengono quindi visti da numerose persone in luoghi diversi.

Un'altra idea interessante e simpatica che abbiamo sperimentato con successo con molti nostri clienti è quella dei QR code: si tratta di piccoli codici a barre quadrati (non sono proprio dei codici a barre, ma è per far capire), che possono essere letti dai moderni telefonini smartphone. Se un'azienda ad esempio ha fatto realizzare un moderno sito web responsive (ovvero perfettamente adatto ad essere consultato sul telefonino), e mette sulla propria pubblicità, biglietti, furgoncini ecc. questo codice, i potenziali clienti con un semplice smartphone possono leggere il codice e visualizzare il sito web dell'azienda senza cercarlo e senza dover digitare l'indirizzo.

Tutti questi ragionamenti valgono moltissimo e hanno una rilevanza forse ancora maggiore quando parliamo di attività locali: avere un'attività che opera su un territorio molto circoscritto (10-30km) determina dinamiche di pubblicità del tutto diverse da quelle delle attività con un pubblico più ampio. Per le attività locali, ad esempio, il posizionamento del sito web sarà limitato alla zona interessata (di solito la provincia), e tutte le attività di pubblicità "cartacea" svolte sul territorio (volantini ecc.) saranno di grande supporto e consentiranno al pubblico di venire a conoscenza dell'attività, e poi magari di approfondire visitando il sito web per "rompere il ghiaccio", capire con calma chi siete e acquisire fiducia (di qui l'importanta di inserire sempre ovunque i riferimenti alle risorse web).

D'altra parte il mondo online e il mondo offline non sono due universi distinti: nei primi tempi potevano esserci molti che vedevano il web, il mondo online, come qualcosa di astratto, di irreale, di staccato dalla realtà, ma oggi è chiaro a tutti che internet è nella vita di tutti i giorni, interagisce con noi, facilita motle operazioni ed è uno strumento assolutamente vero e reale al nostro servizio. Portanto la nostra pubblicità su più livelli e facendoli interagire fra loro con sapienza, non facciamo altro che usare al meglio le risorse e le possibilità naturali che abbiamo.

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Inserzioni pubblicitarie sui social network e altre strategie di web marketing

Sulle inserzioni a pagamento su Facebook abbiamo già parlato ampiamente in quest'articolo (Come gestire una pagina Facebook aziendale), articolo che ha avuto notevole successo ed è divenuto uno dei più letti della rete, a dimostrazione che il settore del web marketing è molto interessante per le aziende, le quali però faticano a trovare informazioni semplici, corrette e precise nel mare magnum di Internet, e nel nostro piccolo siamo dunque lieti di poter scrivere qualche articolo interessante per il pubblico che ci legge.

Nell'articolo citato spiegavamo molto bene come sia possibile utilizzare Facebook in modo ottimale per pubblicizzare e valorizzare la propria azienda, il proprio negozio ecc., e trattavamo anche delle varie forme di pubblicità a pagamento possibili su Facebook, post sponsorizzati o inserzioni, genericamente chiamate Facebook Ads (abbreviazione dell'inglese advertising, ovvero pubblicità).

Non stiamo qui a ripetere le stesse cose, ci soffermiamo solo un attimo su un aspetto interessante: da quanto abbiamo scritto in molti articoli precedenti, come ad esempio il discorso in Web marketing e strategie pubblicitarie: 4 ottimi metodi per dare visibilità a un sito web aziendale sulla differenza fra proporsi ai clienti oppure farsi trovare, si potrebbe essere indotti nell'errore di pensare che le forme di pubblicità di cui parliamo in questo paragrafo, inserzioni sui social networks e banner su siti vari di settore, possano essere meno efficaci di Google (S.E.O. e Google Ads), essendo per certi aspetti simili ai talloncini pubblicitari tradizionali, dove si sceglieva un giornale, una rivista ecc. per esporre la propria pubblicità: fortunatamente non è così, ci sono notevoli differenze rispetto alla pubblicità tradizionale, e siamo convinti che le inserzioni su Facebook o siti simili possano essere un'ottimo strumento pubblicitario, adottabile a seconda dei casi sia come strumento pubblicitario complementare sia come strumento pubblicitario principale.

Prendendo ad esempio in considerazione le inserzioni pubblicitarie di Facebook, molto spesso anche le piccole aziende o i piccoli negozi locali riescono a fare un'ottima pubblicità con budget contenuti, e soprattutto Facebook mette a disposizione sia la possibilità di definire in modo estremamante preciso il target pubblicitario (ovvero a quali categorie di persone e in quali luoghi far vedere le inserzioni), sia tutta una serie di report statistici molto precisi che aiutano a fare indagini di mercato e a farsi un'idea dei risultati in termini di click e visualizzazioni (questa peraltro è una delle caratteristiche più importanti che differenziano la pubblicità tradizionale da quella sul web, la possibilità di avere report precisi dei risultati).

Inoltre Facebook offre la possibilità ai clienti di gestire le inserzioni con molta flessibilità, impostando un budget predefinito e pagando con il sistema CPC (cost per click), ovvero solo per i click ricevuti, in modo da superare in un certo senso il problema della differenza fra clienti che cercano l'azienda e azienda che cerca i clienti: adottando il sistema CPC Facebook farà visualizzare la pubblicità a molte persone, ma l'azienda pagherà solo per ogni click ricevuto, e quindi il problema di "spreco" di visualizzazioni non esiste.

Allo stesso modo, anche i banner genericamente presenti su molti siti web possono essere uno strumento di pubblicità interessante, paragonabili alle classiche inserzioni pubblicitarie su riviste di settore: qualora si scelga di far pubblicare delle inserzioni a pagamento su siti web, è molto importante a nostro parere considerare due aspetti, il primo è che il sito scelto per ospitare la pubblicità sia realmente molto letto e conosciuto, e il secondo è che sia un sito di settore veramente affine ai servizi offerti dall'azienda, e non generalista, in modo da ottimizzare la resa.

Occorre peraltro ricordare che Google Ads (quello che una volta si chiamava Google Adwords), di cui abbiamo parlato più sopra a proposito delle inserzioni nei risultati di ricerca, ha anche un validissimo servizio di banner pubblicitari che possono essere mostrati su numerosi siti web che aderiscono al circuito di Google, e si tratta di un sistema molto conosciuto ed efficientissimo, che semplifica molto tutti gli aspetti tecnici, poichè Google mette a disposizione dei propri clienti tutti gli strumenti necessari per programmare e monitorare ottime campagne pubblicitarie anche basate sui banner, senza che l'azienda debba dunque andare a cercare siti web disponibili a pubblicare le proprie inserzioni, bensì potendo contare sul circuito di Google efficientissimo e molto avanzato.

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SEO, SEM, posizionamento, indicizzazione, Google, motori di ricerca: i concetti base spiegati terra terra

Come dicevamo nel nostro articolo Web marketing e strategie pubblicitarie: 4 ottimi metodi per dare visibilità a un sito web aziendale, la caratteristica fondamentale del farsi pubblicità tramite la presenza nei risultati di ricerca di Google e di altri motori è che il concetto stesso di pubblicità viene ribaltato rispetto alle forme pubblicitarie tradizionali: un tempo, sia che si facesse pubblicità sui giornali, in radio, in TV, sui cartelloni, ovunque insomma, in qualunque modo, di solito erano sempre le aziende a cercare i clienti, erano le aziende a mettere la loro pubblicità di fronte a persone potenzialmente interessate ai loro servizi. Oggi, con Google e gli altri motori di ricerca sul web, avviene esattamente il contrario: sono gli utenti a cercare le aziende.

Non occorre essere esperti per capire l'importanza di questo ribaltamento di approccio.

Basta immaginare due scene.

Prima scena: una persona sta sfogliando le notizie sportive sul suo quotidiano preferito ed è tutta intenta a leggere i risultati della sua squadra del cuore, mentre guardando distrattamente in un angolo della pagina vede l'inserzione pubblicitaria di un idraulico; in quel momento non è particolarmente interessata, e non ci fa caso più di tanto.

Seconda scena: una persona apre il rubinetto del lavandino e si accorge che la manopola è rotta, ha bisogno di un idraulico per aggiustarla il prima possibile. Va su Google e cerca "idraulico Brescia", riuscendo così a visualizzare un elenco di siti web di idraulici della sua zona. Sia nel primo caso che nel secondo abbiamo un potenziale cliente che vede la pubblicità di un idraulico, è tuttavia evidente che nel secondo scenario le possibilità che l'idraulico venga effettivamente chiamato sono molto maggiori, proprio perchè non è lui che sta cercando clienti proponendo la sua pubblicità "a pioggia", bensì sono i clienti che stanno cercando lui proprio mentre ne hanno bisogno.

Quindi è molto semplice: al giorno d'oggi  ad un'azienda non resta che farsi trovare mentre i potenziali clienti cercano informazioni inerenti i suoi servizi tramite Google o altri motori di ricerca.

Talmente semplice che se fosse così semplice lo farebbero tutti.

Infatti c'è solo un piccolissimo problema: a Brescia ci saranno mille idraulici o anche più, e probabilmente tutti vorrebbero che il loro sito o la loro pubblicità fossero posizionati nelle prime pagine di Google, ma nelle prime pagine ce ne stanno solo poche decine (normalmente circa 10 risultati di ricerca per pagina, più alcuni altri risultati delle inserzioni a pagamento). Quindi come si fa quando mille persone vogliono un posto in prima fila e i posti sono solo 10? Questo sì che è semplice: come sempre è avvenuto al mondo, i posti migliori li prende di solito chi può spendere di più per un sito migliore, per un lavoro di SEO specializzato ecc.

Ed ecco che cade subito il mito di Internet come terra dei balocchi o mondo virtuale dove ci si può fare pubblicità con poca spesa. Ci dispiace raccontare una realtà un po' meno edulcorata rispetto alle tante ciancie che si leggono in giro sul web, ma noi parliamo da imprenditori a imprenditori, e sappiamo bene che non regala niente nessuno e le cose che valgono costano, sempre. E se non costano spesso è prechè in realtà non valgono come si vorrebbe far credere.

Ipotizziamo dunque che un'azienda abbia fatto realizzare un bel sito internet professionale e voglia investire dei soldi nella sua pubblicizzazione, per farsi trovare. Ci sono appunto come sopra accennato due possibilità principali: commissionare a dei professionisti del web un lavoro di "SEO", oppure commissionare una CAMPAGNA GOOGLE ADS (ex ADWORDS) (o simili).

Si tratta di due approcci diversi ma spesso complementari, vediamoli più nel dettaglio.

"SEO" è l'acronimo inglese di Search Engine Optimization, ovvero "ottimizzazione per i motori di ricerca". Un altro acronimo spesso utilizzato nel settore del web marketing e realizzazione siti web è "SEM", che significa "Search Engine Marketing", dal significato simile a SEO ma che indica in modo più generico il marketing legato ai motori di ricerca.

Semplificando il più possibile, è importante sapere che, quando un utente cerca su Google una parola di ricerca per avere informazioni su un determinato argomento, Google "decide" quali risultati (ovvero quali siti) mostrare per primi nella classifica dei risultati in base ad un complesso algoritmo che tiene conto di migliaia di fattori.

Questo algoritmo negli anni è stato migliorato e affinato sempre di più ed è in continua evoluzione, con lo scopo di mostrare agli utenti una classifica di risultati il più possibile pertinente alle ricerche effettuate.

Google, in buona sostanza, quando un utente inserisce una parola chiave, cerca di mostrare una classifica di risultati di siti web ordinati in modo che i primi siano possibilmente i più importanti, i più pertinenti, i più autorevoli.

Ed ecco che da queste basi è nata addirittura una professione che in inglese si chiama "SEO expert", ovvero "esperto SEO", esperto di posizionamento sui motori di ricerca. Quando un'azienda commissiona un lavoro di posizionamento siti internet, questo lavoro consiste nell'ottimizzare il sito affinchè si avvicini il più possibile ai criteri richiesti dagli algoritmi dei motori di ricerca per ottenere un posizionamento il migliore possibile per determinate parole chiave di ricerca. Si tratta di un lavoro molto complesso che esula dai limiti di questo articolo, quindi non ci dilunghiamo a descrivere nel dettaglio come si svolge il SEO, ci limitiamo a sottolineare un aspetto molto importante: si tratta di un lavoro empirico, senza alcuna reale garanzia, proprio perchè i risultati non dipendono da un'azione diretta sul motore di ricerca, bensì dipendono da un'azione di ottimizzazione incentrata sul sito web dell'azienda committente, per fare in modo che Google o altri motori di ricerca valutino positivamente l'autorevolezza del sito e lo posizionino davanti ad altri concorrenti.

Sarebbe troppo lungo, dicevamo, spiegare qui in cosa consiste il lavoro di SEO, basti sapere che si tratta di un lavoro lungo e complesso che agisce su numerosi aspetti come l'ottimizzazione delle parole chiave sul sito, della struttura, dei codici di programmazione, della velocità di caricamento, dell'autorevolezza del sito nel web ecc.

Si tratta, infine, di un lavoro che richiede un certo tempo per dare risultati, anche alcuni mesi o talvolta addirittura anni, ma che in genere una volta fatto tende a rimanere abbastanza stabile, salvo necessità di ritocchi periodici.

Per chi ha fretta e desidera un lavoro più immediato e più certo nei risultati, esiste l'altra possibilità sopra accennata, quella delle inserzioni a pagamento, di cui il più famoso è probabilmente Google Ads (quello che una volta si chiamava Adwords).

Lì le cose sono molto più semplici e più dirette: l'azienda paga, Google pubblica la publicità dell'azienda. Più l'azienda paga, più visibilità ottiene. Non ci sono mesi di attesa: basta pagare bene, e in poche ore si è in prima pagina.

Abbiamo semplificato moltissimo ovviamente, ma è per far capire le cose in concreto.

Allora, se è così semplice, se rispetto al SEO è tutto più certo e immediato, perchè alcune aziende optano per il SEO, altre per Google Ads, e molte altre per entrambe le cose combinate? I motivi sono molteplici. Spesso, banalmente, le aziende si rivolgono a professionisti di scarso livello e non vengono così correttamente informate di tutto l'ampio spettro di possibilità che esistono. In molti casi, invece, quando si ha a che fare con professionisti seri, sono proprio questi a fare valutazioni tecniche complesse dopo aver studiato le necessità dell'azienda, e a consigliare una forma o l'altra di pubblicità. Le valutazioni sono appunto molte e complicate, e riguardano cose come ad esempio, giusto solo per citarne una, i rapporti fra costi e benefici in termini di click e potenziale ritorno, o la necessità di avere una pubblicità di ampia portata come nel caso ad esempio dei siti ecommerce.

Queste due forme di pubblicizzazione, il SEO e la pubblicità a pagamento con Google Ads, sono entrambe valide e possono essere abbinate molto bene insieme, proprio perchè, come abbiamo più sopra spiegato, entrambe si basano sulla logica di far uscire un risultato di ricerca proprio quando le persone stanno cercando determinate parole chiave, e non si tratta dunque di banner pubblicitari a pioggia. Sia con il SEO sia con Google Ads sono le persone a cercare le aziende e non le aziende a cercare le persone.

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In quest'articolo desideriamo trattare un punto fondamentale del web marketing: abbiamo un sito web aziendale, come farlo rendere?

Semplificando al massimo il concetto per essere il più chiari possibile, potremmo dire che farsi realizzare un sito web professionale è un po' come farsi realizzare un bello spot pubblicitario da un'agenzia specializzata. Se l'agenzia ci consegna il dvd dello spot e ce lo teniamo nel cassetto, potremmo essere tutti d'accordo nell'affermare che probabilmente non avremo un grande ritorno pubblicitario. Allo stesso modo, se anche lo facciamo mandare in onda, in genere non sarà uguale il ritorno nel farlo girare su una rete tv locale o su una tv nazionale (e anche i costi ovviamente non saranno uguali).

Ebbene, nel caso dei siti web aziendali, con le dovute differenze, succede un po' la stessa cosa. Sicuramente molti colleghi non sarebbero d'accordo con queste nostre affermazioni, direbbero che banalizziamo, direbbero che un sito web ha un'utilità intrinseca e un valore in sè e per sè che va al di là del semplice discorso pubblicitario ecc.

Tutto vero, ma il nostro metodo di lavoro è da sempre improntato a chiarezza e concretezza, e questi fini distinguo potrebbero trovare spazio magari in analisi e discussioni che facciamo fra di noi esperti del settore, ma non qui in quest'articolo dove vogliamo dare ai nostri clienti e in generale agli imprenditori che ci leggono alcune indicazioni di massima semplici e concretamente utili.

In buona sostanza, per far rendere un sito web aziendale è importante dargli un po' di visibilità. E qui inizia probabilmente la parte più interessante dell'articolo: come dare visibilità al sito web.

Google e i motori di ricerca sono sicuramente un aspetto fondamentale, probabilmente il più importante, proprio perchè, come abbiamo cercato di spiegare, oggi l'utilizzo di un motore di ricerca su Internet è la via principale per cercare informazioni utili, ma non è l'unica via possibile.

Tenendo sempre come punto cardine l'idea di semplificare i ragionamenti per la massima chiarezza, potremmo dire che al giorno d'oggi, una volta realizzato un sito web aziendale, esistono almeno quattro ottimi metodi per dargli visibilità, ciascuno con le sue specificità:

- Posizionamento sui motori di ricerca (SEO);

- Inerzioni a pagamento sui motori di ricerca (es. Google Ads, che una volta si chiamava Adwords);

- Inserzioni pubblicitarie su social network e siti molto frequentati (es. Facebook Ads o banner su siti vari);

- Pubblicizzazione del sito web fuori da Internet (su cartaceo, serigrafie su furgoni aziendali ecc.).

Nei prossimi articoli pubblicati sul blog andremo ad analizzare brevemente ciascuno di questi metodi spiegando in sintesi in cosa consistono, i vantaggi e i possibili svantaggi, ma prima spendiamo ancora due parole generiche: i più attenti avranno sicuramente già notato che questi quattro punti si possono suddividere in due grandi macrocategorie, in due insiemi separati, che rappresentano due approcci pubblicitari opposti: il punto 1 e il punto 2 sono forme di visibilità dove è l'utente a cercare noi, mentre il punto 3 e il punto 4 sono forme di pubblicità dove siamo noi a cercare l'utente.

Può sembrare un sofismo, un distinguo da nulla, e invece è importantissimo ed è probabilmente la più grande novità che ha permesso al web in pochissimi anni di cambiare completamente il modo di fare pubblicità delle aziende e ha mandato in crisi le forme di pubblicità tradizionali.

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Pubblicizzare il sito web dell'azienda fuori da Internet: un concetto banale ma molto importante

Il Sito Bello, il Sito Brutto e il Sito Che Funziona

Fra coloro che hanno letto il nostro precedente articolo Il web marketing spiegato agli imprenditori - Cosa me ne faccio di un sito web?, i più attenti avranno sicuramente già capito due cose fondamentali: conta esserci, e conta anche il come ci si presenta.

Se avete un sito bellissimo ma che non appare ai visitatori quando fanno le ricerche, è praticamente inutile.

Va però anche detto che se i visitatori trovano il vostro sito web nelle ricerche, ma il sito è bruttino e trasmette poca professionalità, è probabile che perda di efficacia rispetto magari a dei concorrenti che si presentano meglio.

Ci vogliono entrambe le cose. Se proprio il budget è limitato, meglio avere anche solo una paginetta di presentazione ma che sia ben visibile, quindi spostando il budget più sulla pubblicizzazione che sul sito in sè, piuttosto che spendere molti soldi per un bel sito e poi non averne per pubblicizzarlo. Avendo un budget adeguato, l'ideale sarebbe avere un bel sito web e promuoverne la visibilità.

Se ci pensate bene, lo spostamento in massa delle pubblicità aziendali dalle vecchie pagine cartacee al web non è stato banalmente un cambio di "medium", ovvero un trasferimento da un supporto cartaceo a uno digitale, bensì si tratta di un mondo nuovo che si apre con grandissime potenzialità che fino a pochi anni fa erano impensabili.

Dal semplice esempio del tizio che cerca l'idraulico e va su Google cercando "idraulico brescia" si capisce bene la differenza: un tempo un idraulico poteva solo mettere un talloncino pubblicitario sul giornale o su un qualche elenco di aziende, e poi non gli restava che sperare che qualcuno vedendo la pubblicità o scorrendo l'elenco chiamasse proprio lui.

Oggi, un idraulico, come un qualsiasi altro professionista o imprenditore, tramite il proprio sito web aziendale può trasmettere ai propri potenziali clienti molte più informazioni e può dare un'immagine della propria attività molto più completa rispetto a ciò che poteva fare un tempo.

Ormai questo aspetto è diventato fondamentale, perchè gli utenti si sono sempre più abituati a cercare informazioni e fare confronti, e quando cercano qualcosa su Google o sul web in generale di solito non si fermano al primo sito che trovano, bensì ne sfogliano alcuni, e se stanno cercando un'azienda è probabile che alla fine contattino quella che ha fatto loro la migliore impressione.

Un sito web professionale dunque per le aziende sta diventando sempre di più un ottimo strumento non solo per acquisire nuova visibilità sul web ma anche e soprattutto per "rompere il ghiaccio" con i nuovi clienti, ed ecco dunque che in quest'ottica diviene fondamentale proporre ai propri visitatori e potenziali clienti un sito web che sia chiaro, completo, che abbia una veste grafica professionale, un sito che in buona sostanza ispiri fiducia e faccia sì che alla fine le persone chiamino proprio quell'azienda piuttosto che magari una ditta concorrente.

Il sito web realizzato, andrà poi certamente "spinto" e promosso con diversi mezzi. Noi nel nostro blog abbiamo scritto e continuiamo periodicamente a scrivere numerosi articoli ricchi di informazioni e consigli prezioni su come fare questa promozione, e quindi consigliamo di sfogliarli e leggere almeno i punti essenziali.

Accenniamo qui solo brevemente ad alcuni di questi metodi: c'è il posizionamento S.E.O., che mira a migliorare l'indicizzazione naturale sui motori di ricerca (in particolare su Google, che è ancora oggi il più usato), le campagne pubblicitarie Google Ads (un tempo chiamato Google Adword), il Social Media Marketing e le relative campagne pubblicitarie a pagamento, la promozione offline spesso trascurata ma ancora oggi fondemantale.

 

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Il web marketing spiegato agli imprenditori - Cosa me ne faccio di un sito web?

Questo è un articolo che ci riproponevamo di scrivere da molto tempo, poichè vuole trattare l'argomento principe del nostro settore, cercando di rispondere alla domanda più importante che un qualunque imprenditore dovrebbe farsi prima di chiamarci: a cosa serve un sito web?

Perchè mai se ho un'impresa, un'azienda, un negozio ecc. dovrei spendere una discreta somma per farmi realizzare un sito internet? Molti imprenditori iniziano ad intuire le grandi potenzialità del web per la propria pubblicità, ma l'esperienza ci insegna che nella maggior parte dei casi c'è ancora parecchia incertezza sull'argomento. Molte aziende, almeno qui in Italia, ancora oggi realizzano un sito web con motivazioni classiche del tipo "ormai ce l'hanno tutti", oppure "ormai internet è importante", che, diciamocelo francamente, vuol dire tutto e niente.

Perchè Internet è importante? Sarà che essendo anche noi imprenditori siamo cresciuti con una mentalità molto pragmatica e concreta, ma in effetti per noi quando si parla di aziende è importante ciò che rende, quindi un sito web è importante se mi fa pubblicità, se mi procura visibilità, se mi produce leads (contatti qualificati), se in qualche modo porta beneficio alla mia azienda, mentre del fatto che ce l'abbiano tutti o meno non ce ne frega poi molto.

Alcune aziende medio-grandi hanno effettivamente bisogno di "fare branding" (ovvero creare importanza intorno al marchio), e in questi casi effettivamente può essere che per queste aziende talvolta noi esperti del settore adottiamo anche (ma non solo) soluzioni che sono più di immagine che di sostanza, ma le aziende più piccole, soprattutto quelle attive più che altro a livello locale, in genere non hanno bisogno di questo tipo di soluzioni legate al branding, ed è normalmente preferibile puntare su soluzioni pubblicitarie più concrete e immediate.

Togliamo la suspense e andiamo subito al punto: secondo noi al giorno d'oggi avere un sito web aziendale è importantissimo per il semplice fatto che ormai sempre più persone utilizzano internet quitidianamente per cercare informazioni, e il ruolo di internet e dei motori di ricerca sta prepotentemente e velocemente sostituendo quello tradizionale delle classiche pagine aziendali cartacee.

Fino a poco tempo fa, se ad esempio ti si rompeva un rubinetto e volevi cercare un idraulico in zona, aprivi il classico elenco aziendale cartaceo e lo sfogliavi cercando un idraulico disponibile nella tua città o nel tuo paese, sfogliavi i nominativi e magari ne chiamavi due o tre fino a trovare quello che poteva fare il lavoro che ti interessava. In brevissimo tempo le cose sono nettamente cambiate e ormai la maggior parte delle persone se deve fare una ricerca di questo tipo si serve del web, e in particolar modo dei motori di ricerca.

A chiunque sarà capitato di chiedere a qualcuno un'informazione e di sentirsi rispondere "cerca su Google", che in molti Paesi fra cui l'Italia è ormai diventato il motore di ricerca per antonomasia. Oggi se una persona ha bisogno ad esempio di un idraulico a Brescia e non conosce nessuno, con tutta probabilità andrà su Google e cercherà "idraulico Brescia", poi scorrerà le prime due o tre pagine dei risultati di ricerca, cliccherà su due o tre siti, li sfoglierà velocemente per cercare di farsi un'idea sui servizi offerti, sui prezzi ecc. e infine chiamerà quello che l'ha convinto di più.

Plain and simple come dicono gli inglesi: semplice e dritto al punto. L'esempio sopra ripoprtato è semplicissimo, ma è quello che fanno tutti i giorno milioni di persone in Italia. Cercare attività su Google per risolvere i loro problemi. Tu fa in modo che ti trovino, e avrai da lavorare in abbondanza. Tutto qui.

Al giorno d'oggi per un qualsiasi imprenditore non farsi trovare nelle ricerche sul web significa perdere visibilità e clienti rispetto ai concorrenti più aggiornati. Addirittura ormai non serve nemmeno più accendere il computer per fare una ricerca, con l'avvento dei moderni telefonini "smartphone" si può effettuare rapidamente qualsiasi ricerca in qualunque momento e in qualunque luogo anche fuori casa.

Si pensi che ad oggi esistono migliaia di aziende in Italia che hanno ancora vecchi siti web non responsive, e non si rendono nemmeno conto di quanti soldi perdono tutti i mesi in mancati contatti e clienti; se lo sapessero, correrebbero subito a far rifare il sito web.

Quella della navigazione mobile è un'innovazione che ha superato anche l'ultimo scoglio che teneva ancora molte persone legate ai vecchi metodi del cartaceo, ovvero la praticità e la velocità, il fatto di trovare un'informazione velocemente senza dover perdere tempo ad accendere il computer, e il superamento di questo ultimo ostacolo ha probabilmente decretato l'inesorabile declino della pubblicità tradizionale cartacea rispetto al web.

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Realizzazione siti web e siti ecommerce: l'importanza dell'usability

Ecco, questa volta ci siamo cascati anche noi nell'inglese... Ci ripromettiamo sempre di evitare gli inglesismi e di parlare terra terra ai nostri clienti, ma qualche volta ci vuole anche: la parola su cui ci vogliamo focalizzare oggi è USABILITY.

Chi ha esperienza di realizzazione siti web aziendali sicuremente conosce perfettamente questo termine, che richiama uno dei capisaldi fondamentali per la buona realizzazione di un sito internet di qualsiasi tipo, dal semplice sito web vetrina fino ai più complessi e-commerce. Naturalmente noi però ci rivolgiamo soprattutto a coloro che non sono molto pratici del settore, come ad esempio titolari d'azienda, commercianti o professionisti che magari vogliono ricercare sul web qualche informazione per la realizzazione del proprio sito internet aziendale e spesso trovano informazioni complicate e confuse, con appunto molte parole inglesi, ed "usability" è una di queste e ricorre molto di frequente.

Iniziamo subito col dire che il termine può essere banalmente tradotto letteralmente con "usabilità", o meglio "funzionalità e facilità d'uso": quando si dice che nella realizzazione di un sito internet si deve prestare molta attenzione alla sua usability, riformulando la frase in modo semplice si sta semplicemente dicendo che il sito web deve essere realizzato in modo che sia il più possibile semplice da usare, chiaro, comprensibile, e nel contempo anche efficace, funzionale.

Può sembrare un concetto molto banale e talmente scontato da non valere nemmeno la pena di scriverci addirittura un articolo, e invece dietro questa apparente semplicità del concetto si nasconde una grande complessità, tanto che l'usability è una delle colonne portanti per un qualsiasi progetto web di qualità, e che spesso distingue i lavori di alto livello, i siti web professionali, da quelli di fascia economica.

I migliori professionisti del webdesign infatti studiano continuamente nuovi modi e nuove teorie per ottimizzare sempre di più l'esperienza di navigazione degli utenti, per cercare di fare in modo che quando un visitatore approda su un sito internet abbia la possibilità di trovare facilmente le informazioni che cerca, riesca a navigare in modo semplice, riesca a capire senza difficoltà come sono ad esempio strutturati i vari menu e sezioni di un sito web ecc.

Ci sono addirittura dei rami di studio, legati anche alla psicologia e alla psicologia del marketing, che si focalizzano su come strutturare le pagine e i contenuti di un sito web o, ad esempio, di una landing page per massimizzare i risultati e i leads, cioè su come ottimizzare i contenuti, le immagini, la disposizione degli elementi affinché le persone si soffermino sulla pagina e compiano l'azione desiderata, che può essere ad esempio chiamare o riempire un modulo.

E' facile intuire che in un settore in continua evoluzione come l'informatica anche le tecniche e teorie di usability siano in continua evoluzione, e quello che andava bene fino all'altro ieri magari potrebbe essere non più sufficiente oggi, di qui la necessità di uno studio e un aggiornamento continuo.

Senza scendere in tecnicismi che non interessano ai non addetti ai lavori, basti pensare al fatto che fino a due o tre anni fa la navigazione di siti internet su tablet e smartphone era tutto sommato ancora abbastanza limitata in percentuale rispetto ai ben più diffusi PC desktop e laptop, quindi non si ponevano ancora grandi problemi di adattabilità dei nuovi siti web a schermi molto piccoli. Oggi questa esigenza è diventata non più trascurabile, e chi prima e chi dopo più o meno tutti i webdesigner di un certo livello hanno dovuto fare i conti con questa esigenza e imparare a programmare ad esempio siti web responsive (ecco un altro inglesismo, è proprio un vizio di noi informatici), cioè siti web che riconoscono le dimensioni dello schermo e si riadattano di conseguenza, ma non banalmente rimpicciolendosi, bensì adattando la propria struttura, disposizione dei menu ecc., in modo da risultare sempre facilmente leggibili e "cliccabili".

L'usability tuttavia riguarda molti altri aspetti oltre alla visualizzazione responsive dei siti web, come ad esempio il fatto di poter navigare tramite menu semplici e intuitivi, il fatto di avere una struttura del sito web organizzata in modo chiaro e razionale, con sezioni e sottosezioni facilmente individuabili, il fatto di poter leggere chiaramente i contenuti (caratteri di dimensione adeguata e font leggibili), il fatto di usare colori il più possibile adeguati ad una visualizzazione armoniosa del sito web (ad esempio si può notare che i siti web e i siti ecommerce professionali hanno quasi sempre pochi colori ben studiati, mentre quelli amatoriali o di fascia economica molto spesso si individuano a prima vista per il fatto di avere una cozzaglia di colori sgargianti messi a caso, luccichii e font improbabili ecc.).

Una delle cose che per noi è molto importante quando realizziamo un sito web, e che ci è capitato spesso di sottolineare con i nostri clienti, è proprio questa: secondo noi, quando un visitatore va sul sito web di un'azienda, deve subito poter capire quest'azienda chi è, cosa fa, dove si trova e come è possibile contattarla se serve.

L'usability si traduce proprio in questo: immediatezza, chiarezza ed efficienza. Un'azienda di solito fa realizzare un sito web per presentarsi, per farsi pubblicità e per aumentare i propri contatti: tutto il resto sono cose di contorno, ma la sostanza è questa, ed è per questo motivo che i siti web professionali sono di solito sempre molto chiari e immediati.

Un discorso a parte e più complesso si potrebbe fare per le aziende medio-grandi, che spesso hanno bisogno di ragionare anche secondo altre logiche, come quella del "fare branding", e allora effettivamente subentrano anche tipologie di design più articolate, ma si tratta di una tipologia aziendale che esula da questo articolo, che vuole esprimere alcuni concetti adattabili più che altro alla stragrande maggioranza delle aziende medio-piccole che non hanno un brand forte e necessitano di forme di pubblicizzazione più immediate e concrete.

Si è dunque espresso il concetto fondamentale che per un sito web vetrina di un'azienda, di un negozio, di uno studio professionale ecc. è importante avere un sito semplice e intuitivo. Questo vale ancora di più e a maggior ragione per i siti web molto interattivi, ovvero tutti quei siti internet dove il visitatore non è semplicemente uno spettatore passivo che legge i contenuti, bensì deve interagire con il sito, e l'esempio più lampante di questa tipologia sono i siti web ecommerce (o e-commerce), ovvero i siti di commercio elettronico.

Sui siti ecommerce si è già parlato in un articolo di qualche tempo fa (questo: siti web ecommerce), e in quell'articolo avevamo parlato di quanto sia complesso avviare un'e-commerce di successo, e delle varie difficoltà che si possono presentare nel cercare di avere con il commercio elettronico buoni volumi di vendite.

In quell'articolo avevamo messo in evidenza come non sia semplice realizzare o avviare un sito ecommerce, mentre oggi vorremmo soffermarci proprio sull'usability in particolare che nell'e-commerce assume un'importanza fondamentale.

Se come abbiamo detto la semplicità di navigazione è importante per i siti web vetrina, è facile immaginare come lo sia a maggior ragione su siti web dove gli utenti devono compiere azioni più complesse e articolate come navigare fra sezioni di prodotti, effettuare ricerche con criteri di selezione dei prodotti presenti nell'ecommerce, selezionare variabili come quantità, colori ecc., utilizzare un carrello virtuale ecc.

Blue Moon Informatica ha realizzato numerosi siti ecommerce in questi anni e ormai abbiamo acquisito notevole esperienza su tutti questi aspetti, e nel tempo abbiamo svolto una continua ricerca per migliorare sempre di più la facilità di navigazione dei siti e-commerce in particolare, con l'implementazione di caratteristiche particolari e molto apprezzate dai commercianti come ad esempio il carrello della spesa facilitato ecc., secondo un principio fondamentale di cui siamo da sempre fermamente convinti: sia chi realizza il sito web ecommerce, sia il commerciante che poi lo andrà a gestire, devono sempre tenere in considerazione il fatto che non tutti hanno dimestichezza con il computer, con la navigazione ecc., e che più un sito e-commerce è semplice da navigare e più sarà facile aumentare le vendite. Un cliente che ad esempio trova un sito di ecommerce cercando qualche prodotto su Google, ma che poi non riesce a effettuare il suo ordine perchè il sito è strutturato in modo complicato, è un cliente perso e una vendita persa, e poichè già anche facendo le cose bene abbiamo visto che non è per niente semplice avviare un'ecommerce, è ovvio che questi sono tutti aspetti da curare con attenzione.

In conclusione, riassumento: uno degli aspetti più importanti da valutare per la realizzazione di un sito web (sito vetrina, sito ecommerce ecc.) è il fatto che il sito sia chiaro, intuitivo, facilmente leggibile e navigabile. Tutti questi aspetti vanno sotto il nome tecnico di USABILITY, che è una vera e propria branca di studio del nostro settore e che qualsiasi web agency seria dovrebbe saper maneggiare alla perfezione.

 

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Siti web ecommerce: il commercio elettronico funziona davvero?

Molti clienti ci chiedono se convenga realizzare un sito web e-commerce in Italia al giorno d'oggi, e di siti web e-commerce effettivamente anche noi ne abbiamo realizzati numerosi, quindi conosciamo bene l'argomento e le numerose attenzioni da prestare quando si decide se imbarcarsi in un'impresa di questo tipo.
In genere nel settore della realizzazione siti web, quando si parla di commercio online, moltissime web-agencies tessono mille lodi dell'e-commerce mostrandone tutti i grandi pregi e prospettando al cliente tripudi di vendite, e ovviamente è facile immaginare come spesso tali opinioni siano tutt'altro che disinteressate: chi vende siti ecommerce cerca di tirare acqua al suo mulino mettendo in rilievo solo gli aspetti positivi per invogliare il cliente.
La verità secondo noi è abbastanza diversa: un sito web di ecommerce può dare molte soddisfazioni, ma è giusto sapere che è anche molto complesso sia da avviare sia da mantenere nel tempo.
Molti, probabilmente anche influenzati dalle mille fesserie che si trovano scritte sul web, sono convinti che basti contattare una web agency, farsi realizzare un buon sito di ecommerce e fare un po' di pubblicità per iniziare a vendere.
A noi francamente non interessa raccontare baggianate per realizzare qualche sito di e-commerce in più, preferiamo piuttosto realizzarne qualcuno in meno ma avere a che fare con clienti consapevoli di quello che vogliono realizzare e ben informati sulle possibili difficoltà del commercio elettronico.

Leggi tutto...

Come gestire una pagina Facebook aziendale (spiegazione terra terra senza troppi fronzoli e inglesismi)

 

Nota 2024: questo articolo è stato scritto originariamente quasi dieci anni fa e da allora è diventato uno dei più letti sul web su questo argomento, con migliaia e migliaia di visualizzazioni. Molte considerazioni generali espresse nell'articolo originale sono ancora oggi valide, ma abbiamo sentito l'esigenza di rivederlo e aggiornarlo, poiché molte cose sono cambiate e anche Facebook si è evoluto molto in questi anni. In particolare, basandoci sulle nostre osservazioni e sulla nostra esperienza durante questi anni, riteniamo che vi siano stati diversi cambiamenti importanti per le aziende che gestiscono una pagina:

  • gli algoritmi sono cambiati riducendo sempre di più la visibilità organica (non a pagamento) dei post pubblicati;
  • nonostante le varie procedure guidate introdotte per i "non esperti", in realtà il sistema di pubblicità a pagamento è divenuto sempre più complesso e articolato, rendendo spesso difficile per chi non è esperto di marketing creare campagne pubblicitarie realmente efficaci;
  • il pubblico è cambiato, ha mutato le abitudini d'uso e in parte è migrato su altre piattaforme come Instagram;
  • Facebook ha acquisito Instagram e Whatsapp, e ha creato una piattaforma pubblicitaria interconnessa.

L'articolo che segue è basato sull'originale scritto anni fa, ma è stato aggiornato e tiene conto di tutti questi importanti cambiamenti.

 

Era da tempo che ci ripromettevamo di scrivere questo articolo, poiché l'argomento riveste una certa importanza. La società di oggi si evolve velocemente e le aziende devono saper tenere il passo: fino a qualche anno fa, gestire una pagina Facebook aziendale poteva essere considerato opzionale, quasi un lusso di tendenza a vantaggio degli imprenditori più all'avanguardia, un po' come avere un sito web aziendale potremmo dire, ma oggi indubbiamente non è più così; al giorno d'oggi qualsivoglia attività commerciale che si rispetti non può più prescindere dall'avere una presenza digitale a tutto tondo, che comprende, come minimo:

  • un sito web vetrina (oppure e-commerce se si pratica vendita online);
  • una pagina Facebook;
  • un profilo Instagram;
  • un profilo Whatsapp Business.
  • una scheda Google My Business.

Il termine "presenza digitale" è usato non a caso: nel 2024 non si tratta più di dire "faccio un sito web" o "creo una pagina Facebook" per la mia attività, come se fossero cose separate e fine a sè stesse. Oggi la "presenza web" è un'ecosistema che vede tutte "le pedine" messe al posto giusto e interconnesse fra di loro, per creare la nostra immagine, che alla fine è quella che farà decidere al cliente se comprare o no i nostri prodotti o servizi.

Cosa significa in concreto? Significa che oggi nella maggior parte dei casi una persona, quando vuole qualcosa, prende in mano lo smartphone e cerca su Google. Come dice il vecchio detto, chi cerca trova... e quello che trova sarà il primo biglietto da visita della nostra attività.

Rispetto a qualche anno fa, il navigatore medio è molto più smaliziato, ha molta più dimestichezza con il web e con le sue regole e consuetudini. In navigatore del 2010 o del 2015 magari si accontentava di dare un'occhiata al sito web della tua attività per vedere cosa fai e come contattarti. Oggi, nel 2024, guarda il tuo sito web, lo confronta con quelli dei tuoi concorrenti per vedere chi dà l'impressione di essere più "importante" (leggi: professionale, strutturato, affidabile), cerca la tua Pagina Facebook e il tuo profilo Instagram per curiosare (in realtà: per cercare ulteriori "segnali" che confermino o smentiscano le impressioni su di te), cerca la tua scheda Google My Business per leggere eventuali recensioni ecc.

E tutto ciò di solito in 2-3 minuti... questa è (ottimisticamente) la quantità massima di attenzione che ti viene concessa e in cui "devi spaccare" se vuoi trasformare un visitatore in cliente.

Questa evoluzione del web ha portato a un'interconnessione e interdipendenza di tutte le piattaforme anche a livello tecnico, e i programmatori ed esperti di marketing si sono inventati sempre di più nuove "diavolerie" per fare funzionare queste cose tutte insieme come un ecosistema.

CAMPAGNE DI RETARGETING: UNO DEI MOTIVI PRINCIPALI (SECONDO NOI) PER USARE FACEBOOK NEL 2024

Un esempio pratico per capirci: provate a cercare su Google una cosa a caso: "dentista a Milano", "hotel in Sardegna" o quello che vi salta in mente, e visitate tre o quattro siti sull'argomento. Nei giorni successivi, vedrete che come per magia quando navigate su Facebook vi compariranno pubblicità a tema, magari proprio delle aziende di cui avete visitato i siti.

Magia? Non proprio: detto in parole spicciole, gli inserzionisti dicono a Facebook di mostrare la loro pubblicità solo alle persone che nei giorni precedenti hanno visitato il loro sito web, e lo possono fare grazie a particolari codici di monitoraggio e a varie altre cosette tecniche su cui non stiamo ad annoiarvi.

Se sei un utente, probabilmente lo chiami stalking. Se sei Facebook o un'azienda, lo chiami "retargeting": target in inglese vuol dire "obbiettivo", e re-targeting vuol dire ri-prendere la mira su un'obbiettivo che ti è sfuggito la prima volta.

Tipico esempio da manuale di strategia pubblicitaria che sfrutta Facebook per il retargeting

Una clinica odontoiatrica commissiona alla propria web agency di fiducia una campagna pubblicitaria per trovare nuovi clienti sul web. I contatti in gergo si chiamano "lead". Ogni lead ha un costo di acquisizione, e questo costo deve (ovviamente) essere inferiore al guadagno che il lead genererà quando si trasformerà in cliente pagante. La tipica campagna pubblicitaria per un dentista prevede di solito delle inserzioni con Google Ads, legate a una "landing page" (letteralmente "pagina di atterraggio", una pagina web particolare creata appositamente per aumentare al massimo le possibilità che il visitatore contatti il professionista). Queste inserzioni, in un settore così competitivo, possono essere molto costose, e possono volerci anche diverse centinaia di euro per acquisire un cliente. Questo non è un problema, perché la convenienza è calcolata tenendo conto del "lifetime value" del cliente, ovvero quanto un cliente medio, una volta acquisito, spenderà nel tempo. Ad esempio, un dentista può spendere 500 euro di Google Ads per acquisire un solo cliente, che sembrerebbe tantissimo, ma non lo è se consideriamo che quel cliente poi resterà e, in media, spenderà magari 4-5.000 euro nel corso degli anni (sono ovviamente medie statistiche).

Ora, proprio perché i lead sono preziosi e i costi di acquisizione sono alti, si cerca di fare stalking... ops, scusate, volevamo dire fare retargeting. Ricordate la landing page su cui il visitatore è "atterrato"? Questa pagina conteneva dei codici "nascosti", i quali la collegano a Facebook e trasmettono dei dati sulla visita effettuata e piazzano nel browser dell'utente dei "cookie".

A questo punto, la web agency che cura la campagna pubblicitaria, userà la pagina Facebook del dentista per fare una "campagna di retargeting", ovvero, come abbiamo già accennato più sopra, dirà a Facebook di mostrare le inserzioni a pagamento solo alle persone che nei giorni precedenti hanno visitato la landing page (o il sito web), e hanno quindi dimostrato interesse ma magari in prima battuta non hanno avuto lo slancio di chiamare, ma che potrebbero farlo se sollecitati nuovamente.

Retargeting. Segnatevela questa parola, ci torneremo. Questo articolo parla di Facebook e di come si gestisce una pagina Facebook aziendale, e il concetto di "campagna di retargeting" secondo noi è probabilmente la cosa più interessante che ha da offrire oggi Facebook a chi gestisce un'attività e vuole usare Facebook per farsi pubblicità.

Ma facciamo un grande passo indietro, e partiamo dall'inizio: come gestire una pagina Facebook

Come si gestisce dunque una pagina Facebook? Facile! - direte voi – mica serve un articolo che ce lo spiega... Sbagliato! Sbagliato! Sbagliato!

Fra il gestire una pagina Facebook e il farla funzionare veramente c'è un abisso di differenza, e ce ne accorgiamo quotidianamente allorché vediamo gestori di pagine che ripetono con zelante determinazione gli errori più madornali, sovente convinti della bontà del loro impegno. Le aziende più strutturate sono ben consapevoli dell'importanza di una gestione professionale della comunicazione, e normalmente affidano la cura della propria pagina Facebook ad uffici stampa o agenzie di marketing, o sempre più spesso hanno una risorsa interna formata e dedicata allo scopo (social media manager). La maggior parte delle piccole attività commerciali tuttavia non si può permettere di investire alcune centinaia o migliaia di euro al mese per una gestione professionale, ed è proprio a costoro che si rivolge questo articolo.

Vediamo dunque come gestire autonomamente la nostra pagina Facebook aziendale in modo efficace.

La prima resistenza che molti imprenditori pongono è il classico “non ho tempo”: a costoro farei notare che il tempo realmente necessario è minimo e che, soprattutto, è ben impiegato, poiché si tratta di tempo dedicato a far conoscere la propria attività, le proprie competenze. Il nostro consiglio è di recuperare nella routine lavorativa almeno un paio d'ore a settimana.

La creazione di una pagina è piuttosto semplice e alla portata di chiunque, quindi non ci soffermiamo su quest'aspetto e partiamo dal presupposto che abbiate già una pagina con un discreto numero di fans (almeno 3-400 per una piccola attività locale).

A questo proposito facciamo solo un distinguo fondamentale: moltissime ditte non hanno ancora ben capito la differenza fra PROFILO e PAGINA e utilizzano un profilo personale col nome della ditta anziché una pagina aziendale. Per prima cosa occorre dire che ciò è contro il regolamento di Facebook, e dunque se utilizzate un profilo per l'azienda anziché la pagina rischiate di vedervelo cancellato dall'oggi al domani perdendo tutti i contatti. Inoltre, il profilo personale non possiede alcuni strumenti FONDAMENTALI per la gestione della nostra immagine e pubblicità aziendale, primi fra tutti le statistiche e gli strumenti pubblicitari per i post sponsorizzati e le inserzioni.
Alcuni “furbi” (o che piuttosto si credono tali) adoperano un profilo consapevolmente poiché credono che ciò permetta di avere più contatti, in virtù del fatto che, notoriamente, un'amicizia su Facebook non si nega quasi a nessuno, mentre con i “mi piace” in genere siamo molto più selettivi. Questa in verità è una delle stranezze di Facebook, e a nostro parere deriva forse dal fatto che il “mi piace” a livello psicologico rappresenta quasi una presa di posizione, mentre il concedere l'amicizia viene percepito come un atto più innocuo, sebbene in realtà accettando fra gli amici un profilo consentiamo a quest'ultimo di accedere alla nostra privacy, mentre mettendo un “mi piace” su una pagina aziendale possiamo seguire lo streaming di quella pagina in modo unidirezionale mantenendo la nostra privacy, senza che l'addetto stampa della Pinco Pallino srl possa vedere le vostre foto del mare.

Chiusa questa interessante digressione, torniamo alla nostra pagina aziendale.

Per prima cosa dobbiamo capire A COSA SERVE usare Facebook, e quanto sia diverso usarlo a livello personale rispetto a gestirlo per la propria attività.

Se stai leggendo questo articolo, può essere ad esempio che tu vi sia giunta o giunto da un post su Facebook, e magari prima non conoscevi la nostra WEB AGENCY e ora invece la conosci (oppure può essere che tu abbia trovato l'articolo tramite Google, e in tal caso si dimostrerebbe l'importanza di possedere un sito web professionale, ben seguito e ben posizionato, ma questa è tutta un'altra storia).

Facebook è uno strumento concettualmente MOLTO più raffinato della pubblicità tradizionale, poiché non si tratta tanto di pubblicare post pubblicitari a valanga (come, ahimè, molti sciaguratamente fanno), bensì di un canale che vi offre la possibilità di mostrare al pubblico ciò che sapete fare, di condividere le vostre capacità e la vostra professionalità e, quindi, INDIRETTAMENTE, vi consente di farvi conoscere e pubblicizzare il vostro lavoro.

Se ad esempio siete giardinieri, potreste postare degli articoli in cui spiegate alcuni trucchi del mestiere di interesse per chi legge; se siete un'estetista potete pubblicare periodicamente dei mini-tutorial sul makeup; se gestite un negozio di vestiti potete spiegare come scegliere i tessuti, come lavarli, come abbinare i colori, come scegliere l'outfit giusto in base alla vostra corporatura ecc. Il limite sta solo nella vostra fantasia!

L'importante è che buona parte dei vostri post sia percepita dagli uteni come utile, come valore aggiunto e non come odiato SPAM.

Cos'è lo SPAM? Non sto quia dilungarmi ma, per capirci, se mi trovo sulla bacheca personale un vostro post dove mi spiegate come si fa a lavare i jeans senza rovinarli, sicuramente NON è spam, lo troverò molto utile, mi starete probabilmente simpatici e magari prima o poi comprerò da voi perché vedo che ve ne intendete. Se invece tutti i giorni mi ritrovo sulla bacheca il vostro post “Incredibili sconti del 50% da Pinco Pallino, approfittatene oggi stesso”, ebbene, questo è SPAM, è probabilmente la cosa mi infastidirà e perciò non comprerò mai da voi.
Spiegazione un po' empirica, ma rende bene l'idea del perché molti non traggono alcun giovamento da Facebook o addirittura si rovinano con le loro mani.

L'idea di postare articoli interessanti si lega strettamente e sinergicamente al presupposto che possediate un sito web vetrina che vi dia la possibilità di scrivere e pubblicare periodicamente le vostre news curando una sorta di BLOG AZIENDALE. Potete scrivere testi di una discreta misura anche direttamente su Facebook, ma è decisamente sconsigliato, i post devono essere brevi e incisivi e contenere un link alla risorsa completa da leggere, nessuno legge volentieri un papiro chilometrico su Facebook.

Un ultimo appunto riguardo ai contenuti: evitate accuratamente di gestire la pagina aziendale come se fosse un profilo personale e, in particolare, siate sempre attinenti agli argomenti inerenti la vostra professione. Se smaniate di commentare le virtù del politico di turno, o magari di esprimere al mondo i vostri sentimenti repressi, piuttosto fatevi un profilo personale, ma MAI E POI MAI vi venga in mente di trasformare la vostra pagina aziendale nel diario di una teenager o in una tribuna per le vostre analisi politico-sociali.

Un altro aspetto molto importante riguarda la quantità di post da pubblicare quotidianamente: vi sono molte teorie al riguardo, ma in genere conviene non superare i due o tre post al giorno al massimo, mentre come minimo sarebbe meglio non scendere sotto i tre o quattro post a settimana. Se talvolta non pubblicate nulla per alcuni giorni non succede nulla, l'importante, in generale, è non abbandonare la pagina a sé stessa per settimane, per non dare agli utenti un'impressione di trascuratezza.

Ovviamente non è possibile trovare argomenti interessanti per un nuovo articolo da postare tutti i giorni, e se anche fosse possibile, la cosa non sarebbe sostenibile a livello di tempo, per cui una buona idea potrebbe essere ad esempio quella di postare articoli veri e propri due o tre volte al mese, e per il resto accontentarsi di brevi "consigli in pillole" o post comunque brevi.

Ora che abbiamo capito COSA, COME e QUANTO postare sulla nostra pagina Facebook, veniamo ad un altro punto FONDAMENTALE, e quando dico “fondamentale” intendo che senza questo passaggio tutto il resto è quasi inutile. Questo passo essenziale consiste nell'iniziare a sponsorizzare i vostri post. Dovreste, in poche parole, iniziare a investire quache decina/centinaia di euro al mese nella promozione a pagamento su Facebook.

Il motivo è molto semplice: se pubblicate un post sulla vostra pagina Facebook che ha, diciamo, 4-500 contatti, questo post verrà visto mediamente da poche decine di persone, e i numeri negli anni sono calati, con un algoritmo che è andato via via penalizzando la visibilità "organica", cioè naturale, per ovvi motivi.

Questo succede tipicamente con ogni nuova piattaforma, è successo con Facebook e sta già succedendo anche con Instagram. Facebook è un'azienda, non è un ente di beneficienza. Prima hanno creato interesse verso la piattaforma e una vasta base di utenti. Hanno invogliato le aziende a creare una pagina Facebook e per farlo hanno dovuto dare qualcosa in cambio, ovvero una buona visibilità gratuita. Poi, negli anni, hanno iniziato a chiudere i rubinetti: se vuoi la visibilità, se vuoi arrivare al tuo pubblico DEVI PAGARE.

I costi per aumentare la visibilità locale di una piccola attività sono tutto sommato contenuti e più che accettabili.

Se investite anche solo 5 euro nella sponsorizzazione di un post, le visualizzazioni saliranno da poche decine ad alcune centinaia-migliaia, e per di più, secondariamente, le interazioni (likes, share, commenti) aumenteranno e questi “segnali social” aiuteranno a migliorare il posizionamento del vostro sito web (che avrete opportunamente collegato a Facebook). Fra l'altro, i post sponsorizzati verranno mostrati ad una platea più estesa rispetto ai vostri fan della pagina, con una possibilità di targettizzazione che è diventata sempre più raffinata negli anni, e questo vi aiuterà anche ad estendere la vostra base di follower.

Purtroppo però, come abbiamo detto, non regala niente nessuno e, se siete imprenditori, dovete essere disposti a investire soldi veri nella pubblicità, perché il mito della pubblicità gratis tramite internet è già tramontato da un pezzo. Specialmente in Italia, incontriamo ancora molti imprenditori che storcono il naso a spendere poche decine di euro al mese per Facebook (che li farebbe lavorare bene), e poi magari scopri che buttano letteralmente via migliaia di euro in forme pubblicitarie obsolete che non portano più il ritorno economico di un tempo e, inoltre, non garantiscono il controllo dei risultati a cui la tecnologia ci ha abituato (statistiche dettagliate, report ecc.).

Naturalmente, non è necessario sponsorizzare tutti i post che pubblicate, bensì è utile valutare di volta in volta l'opportunità o meno di ampliare il pubblico di un determinato post.

Chiaramente, se impiegate un'ora a scrivere un bell'articolo sul vostro blog, e poi lo rilanciate con un post su Facebook, è ovvio che dovrete andare a sponsorizzarlo, altrimenti avrete buttato via il vostro tempo: la pubblicità è una cosa che funziona bene sulla quantità, sui grandi numeri; non ha senso perdere un'ora a scrivere un articolo se poi lo vedranno 20 persone.

Noi abbiamo impiegato alcune ore a scrivere e rivedere questo articolo che stai leggendo. Però nel tempo lo hanno letto decine di migliaia di persone, e alcuni sono anche diventati nostri clienti. Credete che per noi sia stato un buon investimento? Vi assicuriamo di sì.

Ovviamente per testare l'efficacia di questi investimenti pubblicitari occorre valutare complessivamente un certo lasso di tempo nel quale avrete investito una somma minima accettabile, specialmente se il vostro flusso di post è orientato a “fare branding” e non a pubblicizzare articoli o servizi in modo diretto. Per essere chiari, intendo dire che non basta sponsorizzare tre post e investire magari 30 euro per capire se funziona e avete un buon ritorno, bensì sarebbe auspicabile provare a investire magari 2-300 euro per un mese o due. Si tratta comunque di piccole cifre per chiunque gestisca un'attività commerciale, quindi è chiaro che le resistenze che noto in Italia sono ancora di ordine prettamente psicologico, poiché non c'è ancora la percezione reale di tutto lo straordinario potenziale di questi (ormai nel 2024 non più poi così) nuovi mezzi di comunicazione e, naturalmente, i più avvantaggiati sono quelli che ne approfittano prima rispetto alla concorrenza.

Riguardo alla sponsorizzazione vi sarebbero da dire molte cose, ad esempio circa la differenza fra post sponsorizzati e inserzioni, che utilizzano rispettivamente un conteggio PPT (pay per thousand) e PPC (pay per click), tuttavia si tratta di argomenti che esulano dallo scopo di questo articolo (che è più generale e concettuale, e rimando dunque alle molte guide reperibili sul web o, meglio ancora, alle guide ufficiali di Facebook).

Su questo aspetto accenniamo unicamente al fatto che, a nostro parere, i post sponsorizzati si integrano meglio nel flusso di dati delle bacheche, mentre le inserzioni sono più apertamente pubblicitarie, e quindi sono concettualmente due cose piuttosto diverse. Se avete seguito bene questo articolo dovreste essere oramai in grado di capire quando è meglio usare uno o l'altro metodo.

Entrambe le forme pubblicitarie offrono diverse possibilità di definire un TARGET di utenti per zona, sesso, età ecc. in modo che i vostri post siano visualizzati il più possibile da vostri potenziali clienti e non da persone a caso.

Pubblicità a pagamento su Facebook: una precisazione importantissima

Se il vostro scopo è quello di acquisire clienti paganti nel più breve tempo possibile e in modo diretto, secondo noi Facebook non è la piattaforma migliore.

Facebook è una piattaforma SOCIAL, un po' come Instagram, e la pubblicità diretta secondo la nostra esperienza funziona molto poco. Le persone non vanno su Facebook o Instagram per cercare cose da comprare, vanno per rilassarsi, chattare, curiosare, passare il tempo.

Crediamo che per acquisire direttamente lead e clienti il metodo migliore e imbattibile nel 2024 siano le CAMPAGNE PPC GOOGLE ADS. Perchè? Semplice: perché le persone vanno su un motore di ricerca per cercare una soluzione al loro problema, e quindi digitano qualcosa come "dentista Milano", "elettricista Pavia", e se tu fai pubblicità lì, la tua inserzione esce alle persone proprio mentre ti stanno cercando. Se fai la stessa inserzione su Facebook, devi avere la fortuna di incontrare per caso proprio una persona che guardacaso in quel momento ha bisogno dei tuoi servizi.

Per nostra esperienza, quando vogliamo procurare direttamente e velocemente leads qualificati ai nostri clienti, nulla funziona come una campagna PPC su Google o comunque su un motore di ricerca (oggi ad esempio è emergente e in crescita anche Bing Ads, penalizzato unicamente dal fatto che comunque Google ha molti più utilizzatori).

Però... e c'è un però...

Ricordate la storia del "RETARGETING"? Ebbene, in base alla nostra esperienza di anni, in cui abbiamo fatto tutti gli esperimenti di marketing possibili immaginabili, possiamo dire che secondo noi Facebook può funzionare bene se spendiamo un po' di soldi in una campagna di retargeting abbinata a una campagna Google Ads o, semplicemente, abbinata a qualsiasi cosa porti visitatori sul nostro sito web. Un'unica pecca: le campagne di retargeting, sempre in base alla nostra esperienza, funzionano bene sui grandi numeri, ovvero se abbiamo molti visitatori al nostro sito, altrimenti non riusciremo a creare su Facebook una platea numericamente significativa come target.

Quindi, in conclusione...

Ci sarebbero in realtà ancora un miliardo di cose da dire sulle sponsorizzazioni, sulla targettizzazione, sulle inserzioni a pagamento ecc... ma non è lo scopo di questo articolo.

Lo scopo era appunto rispondere alla domanda su come gestire una pagina facebook: una pagina facebook aziendale, di un negozio, di un professionista, di un'attività commerciale.

Abbiamo imparato in generale a cosa serve. Cosa, come e quanto pubblicare. Abbiamo visto che è fondamentale aumentare la visibilità a pagamento, ma abbiamo capito che lo si fa più per fare "branding" che per fare vendita diretta. E abbiamo approfondito l'importante argomento del "retargeting".

Possiamo dire che, se partivate da zero, adesso sapete parecchie cosette, e soprattutto quelle che contano davvero.

Concludiamo questo articolo con l'augurio che possa esservi d'aiuto per migliorare la gestione della vostra pagina aziendale o per crearne una ex novo e che vi porti prosperità e successo.

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Quanto è giusto pagare annualmente per il mantenimento di un sito internet?

Quanto costa mantenere un sito web

La web agency che crea il sito web, dopo averlo realizzato, si occupa di solito anche del suo mantenimento.

Nel settore web i prezzi sono spesso una giungla. Per servizi apparentemente simili spesso si trovano forbici di prezzi molto ampie ed è difficile orientarsi se non si è esperti.

Inoltre, spesso purtroppo le agenzie web su questa complessità "ci marciano", ed è quindi giusto che i clienti si prendano un attimo di tempo per capire cosa stanno pagando e se ciò che pagano è indicativamente giusto.

Per orientarsi e capire se i prezzi proposti sono corretti, bisogna valutare alcuni aspetti che cerchiamo di spiegare qui di seguito con parole semplici e senza troppi tecnicismi.

Quali caratteristiche ha l'hosting che vi hanno fornito?

Come dicevamo, in genere quasi tutte le web agency dopo aver creato un sito web curano anche la registrazione del nome a dominio, la pubblicazione e il mantenimento del sito stesso presso un hosting provider di propria fiducia.

Scegliere un hosting è quindi in genere compito di chi vi realizza il sito web: nell'articolo in cui spiegavamo cos'è un hosting (Piccolo vademecum: dominio, hosting e altri nomi complicati. Come orientarsi?) abbiamo voluto semplificare moltissimo la spiegazione per renderla comprensibile, ma in realtà non basterebbero dieci pagine per spiegare le cose basilari a cui prestare attenzione quando si sceglie un hosting... Bisogna guardare ad esempio lo spazio disponibile, la banda di traffico, il sistema operativo usato dai server, la collocazione fisica e la struttura degli impianti e decine di altre cose molto importanti.

Una web agency seria e professionale sceglie il tipo di hosting in modo commisurato alle esigenze del cliente: il sito web dovrà essere performante, dovrà funzionare bene e dovrà reggere tranquillamente il carico di visite medio previsto per quel tipo di sito web.

Tipicamente, per una piccola-media attività con un sito web che genera fino ad alcune migliaia di visite al mese, andrà quasi sempre bene un buon hosting di qualità, possibilmente su connettività italiana se i visitatori sono soprattutto italiani, e commisurato come potenza, senza spendere grandi cifre per risorse che resteranno inutilizzate. Il costo che può aggirarsi intorno ai 60-70€ all'anno includendo anche un dominio e il supporto per i siti web dinamici (di cui parleremo più avanti).

In alcuni casi può essere utile registrare un dominio aggiuntivo (ad esempio se ho registrato miosito . it potrei voler registrare anche miosito . com per evitare che "me lo rubino"). Si tratta di una spesa contenuta, circa 20-25€ in più all'anno, a volte anche meno (dipende dalle estensioni di dominio).

Questi sono i costi puri di dominio+hosting: rimane cioè escluso il lavoro di manutenzione tecnica che la web agency svolge periodicamente nonchè il costo di eventuali servizi accessori di cui parleremo fra poco.

Quando parliamo con dei nuovi clienti, a volte ci sentiamo dire cose del tipo "mah, prima pagavo duecento euro all'anno di mantenimento, poi un mio amico mi ha detto che sono "dei ladri" e che lui con PincoPallino paga 29€/anno di hosting con spazio illimitato...". Questo tipo di ragionamento, seppur fatto in buona fede, deriva dalla mancata conoscenza di tutti gli aspetti che stiamo cercando di spiegare in quest'articolo.

A volte, capita infatti di ricevere clienti disperati perchè, seguendo l'amico smanettone di turno, hanno deciso di arrangiarsi, pensando di risparmiare e di fare "una furbata", salvo poi ritrovarsi con un sito che, ad esempio, non reggeva più il carico di traffico, oppure con un sito mal posizionato su Google per via dei server continuamente "in down" e dei parametri prestazionali mediocri, o ancora con un sito web hackerato perché il cliente non sapeva che i costi di hosting sono una cosa e i costi di manutenzione sono un'altra, e quindi ovviamente nessuno aggiornava il CMS da 8 anni esponendolo a tutti i bug di sicurezza possibili immaginiabili, e così via... ne abbiamo viste di tutti i colori negli anni, potremmo andare avanti a lungo con questa lista.

I costi di hosting e manutenzione di un sito professionale: il sito web è statico o dinamico?

I termini "statico" e "dinamico" non hanno nulla a che vedere con le animazioni del sito, come molti pensano. Si tratta piuttosto di termini tecnici che indicano la "tecnologia costruttiva" del sito web.

I siti web statici hanno dominato il web negli anni '90 ed erano costruiti generando codice HTML "statico", ovvero codice che veniva creato dal programmatore, veniva caricato su Internet, e poi non veniva più modificato o toccato da nessuno, se non eventualmente dal programmatore stesso quando il cliente gli chiedeva delle modifiche.

Negli anni il web si è evoluto molto e sono sorte nuove esigenze: i siti web dovevano essere interattivi, dovevano poter essere modificati dal cliente, dovevano prevedere un pannello di gestione ecc. Questo ha fatto sì che nascessero i "siti web dinamici", che si basano su sistemi più complessi con linguaggi e database lato server.

Non entriamo qui in tecnicismi inutili: basti sapere che al giorno d'oggi quasi più nessuno costruisce siti web statici e che se vi siete fatti fare un sito web in anni recenti da una qualsiasi web agency con tutta probabilità è un sito web dinamico. Se poi la web agency vi ha detto che hanno usato un CMS (come ad esempio Wordpress, Joomla, Drupal ecc.), allora siete sicuri al 100% che si tratta di un sito web dinamico.

Un sito web statico in genere richiede un server (hosting) più semplice e con caratteristiche più basilari, e inoltre una volta che i file sono stati caricati di solito non richiedono quasi nessuna manutenzione, proprio perché non c'è dietro un complesso motore software come nei siti dinamici.

Un sito web dinamico richiede invece un server con caratteristiche superiori, che dovrà inoltre supportare sistemi ben precisi, come PHP e i database MySql. Le prestazioni e le impostazioni del server sono più importanti, perché il "motore" di funzionamento può richiedere parecchie risorse e occorre un server equipaggiato bene per avere un sito veloce e prestante.

Inoltre il mantenimento di un sito web dinamico richiede molta manutenzione periodica per essere sempre in ordine, veloce, sicuro e ben funzionante. Bisogna aggiornare di frequente le versioni dei sistemi del server, e bisogna inoltre aggiornare e mantenere in ordine i software, moduli, plugin e componenti che costituiscono il CMS.

La sicurezza riveste oggi un aspetto primario e importantissimo: è assolutamente fondamentale che la web agency provveda a fare questa manutenzione con regolarità, altrimenti in poco tempo aumentano di molto i rischi che il sito web possa essere attaccato e messo fuori uso.

Attenzione: un ragionamento che spesso i clienti fanno è "ma io ho una piccola ditta... gli hacker non staranno ad attaccare proprio me...". Anche questo ragionamento, seppur fatto in buona fede, deriva dalla mancata conoscenza di come funzionano queste cose. Gli "attacchi hacker" sulle migliaia di siti web di piccole attività presenti in rete, non sono praticamente quasi mai attacchi mirati all'azienda specifica, bensì sono attacchi fatti in massa, di solito usando software automatici, che fanno passare tutti i siti che trovano alla ricerca di vulnerabilità note da colpire. Gli scopi possono essere vari, di solito si tratta ad esempio di "iniettare" nel sito pubblicità, SPAM, link malevoli ecc.

Un attacco di questo tipo, se non viene scoperto subito e il sito non viene subito ripulito, può costare caro, causando ad esempio il crollo nel posizionamento o addirittura la rimozione del sito web dai motori di ricerca.

Chiudiamo questa breve ma importante parentesi sulla sicurezza, e torniamo al tema pricipale.

A meno che il vostro sito web abbia 20 anni, dicevamo, con tutta probabilità è un sito web dinamico, e quindi ai costi dell'hosting aggiungete indicativamente 100-150€ all'anno per il lavoro di manutenzione che la web agency deve fare.

Qui facciamo una nota: diamo per scontato che le web agency serie questo lavoro di manutenzione lo facciano, ma negli anni ci è capitato di vedere clienti arrivare da noi con le mani nei capelli e con siti web dinamici che non venivano aggiornati da anni. State sempre attenti a rivolgervi esclusivamente ad agenzie web serie e che vi seguano con professionalità facendo bene il loro lavoro e non limitandosi a emettervi una fattura una volta all'anno.

In conclusione: quanto è giusto pagare per il mantenimento di un sito web?

Prendendo come esempio il classico sito web vetrina di una piccola-medio azienda, crediamo che una cifra intorno ai 200-250€ all'anno sia equa e sia ciò che la maggior parte dei clienti pagano alla propria web agency di fiducia.

Se si tratta di un sito web e-commerce (un sito per vendere, con schede prodotto, carrello, pagamenti online ecc.) anche qualcosa di più, poiché ci sono criticità e complessità maggiori sia per quanto riguarda i server sia per quanto riguarda la manutenzione.

I servizi accessori che fanno lievitare il prezzo

Molte web agency, specialmente quelle più "commerciali" e improntate alla vendita, cercano di aggiungere alla lista spese del cliente tutta una serie di servizi accessori, presentandoli con i nomi e le modalità più varie e fantasiose: servizi si posizionamento SEO, servizi di visibilità, servizi di promozione e così via.

Ora, qui si tratta veremante di una giungla, e discernere i servizi seri ed efficaci da quelli meno è veramente complesso e va ben al di là dello scopo di questo articolo.

Basti sapere che se la fattura annua di mantenimento del vostro sito web supera di molto i 200-250€ che vi abbiamo indicato, dovreste guardare bene le voci della fattura e il contratto che avete eventualmente firmato per capire cosa state esattamente pagando e se eventualmente state pagando, come probabile, non solo i costi di hosting e manutenzione ma anche qualche servizio aggiuntivo.

Poi i servizi aggiuntivi possono essere più o meno utili, su questo non discutiamo: l'importante è saperlo e pagare in modo consapevole.

Grandi aziende e casi particolari

Quest'articolo, come dicevamo, ha lo scopo di rispondere alla domanda sul costo medio di mantenimento annuo di un sito web ed è stato scritto avendo in mente la classica piccola-medio azienda, i professionisti, i piccoli imprenditori ecc., che costituiscono la maggioranza e che sono coloro che più spesso ci fanno questa domanda.

Va naturalmente detto che poi esiste tutta una serie di casi particolari in cui i costi non sono minimamente rapportabili alle cifre che abbiamo indicato, soprattutto se parliamo di aziende più grandi e strutturate.

In questi casi, ad esempio, spesso non si acquista il classico spazio hosting, bensì si configurano degli interi server dedicati (server privati virtuali oppure server in housing), e i costi di manutenzione sono molto più alti. Parliamo quindi di cifre che possono anche arrivare a diverse migliaia di euro all'anno.

Speriamo di aver risposto ai vostri dubbi, e per qualsiasi altra domanda non esitate a contattarci tramite l'apposito modulo di contatto.

 

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Piccolo vademecum: dominio, hosting e altri nomi complicati. Come orientarsi?

Quando contattate un professionista o una web agency per realizzare il sito internet della vostra azienda, solitamente vi troverete ad avere a che fare con questi strani nomi... Dominio, Hosting, Server ecc...
In genere chi vi realizza il sito web si occupa anche di tutte queste cose, in modo che voi abbiate semplicemente il vostro sito pubblicato e accessibile "chiavi in mano", tuttavia è bene conoscere almeno in modo approssimativo cosa significhino questi nomi.

Dominio: in sostanza, è il nome del vostro sito web, l'indirizzo che digitate nella barra del browser quando volete collegarvi. Normalmente l'indirizzo principale di un'azienda è un "dominio di secondo livello", ovvero nella forma http:// www. nomeazienda. it (o .com, .eu ecc.). Esistono anche domini "di terzo livello", che sono più lunghi, del tipo http:// nomeazienda .nomedominio .it . In genere i domini di terzo livello sono utilizzati per siti "amatoriali", come ad esempio http:// lavorialluncinetto .spaziogratis .it, laddove il secondo livello è ad esempio di proprietà di un servizio che offre terzi livelli gratuiti ai propri iscritti. In realtà anche le aziende possono creare e utilizzare domini di terzo livello sul proprio dominio di secondo livello, nel caso in cui ad esempio vogliano dividere più sezioni.
Attenzione a una cosa: molto spesso, vengono create delle sottocartelle anzichè dei sottodomini ma, sebbene possano sembrare due soluzioni simili, sono concettualmente molto diverse, e anche i risultati e il trattamento da parte dei motori di ricerca sono in genere molto differenti, perchè un terzo livello è un po' come un sito a sé, mentre una sottocartella non lo è.
Quindi, una cosa che dovreste eventualmente chiedere a chi si occupa del vostro sito, è appunto come intendono organizzare il vostro dominio, specialmente se avete una grande azienda con più reparti ed, eventualmente, necessità di creare più sottodomini.

Hosting: l'hosting è, spiegato in estrema sintesi, lo spazio su cui pubblicare un sito web. Un sito internet è infatti costituito da un insieme di files, un po' come un software, che va caricato su un computer. Questo computer si chiama "server". Semplificando al massimo, c'è una ditta che si chiama "Internet service provider" (ISP, fornitore di servizi internet), la quale ha dei computer molto potenti, chiamati "server", che sono progettati per essere collegati alla rete in modo speciale e rimanere accesi 24h/24. Voi pagate un affitto a questa ditta, e loro ospitano (to host = ospitare) i files del vostro sito internet sui loro server, e collegano il vostro sito all'indirizzo che avete scelto. In questo modo, quando una persona digita sul proprio computer l'indirizzo del vostro sito web, il computer segue quell'indirizzo e arriva fino al server dove sono ospitati i vostri files, mostrandovi il sito web sullo schermo.

Quanto costano un dominio e un hosting? Cominciamo con il fare un po' di chiarezza a livello concettuale: il dominio e il server innanzitutto non si acquistano, ma vengono "mantenuti", un po' come se fosse un affitto, un canone di locazione. In genere il provider vi offre sia il dominio che lo spazio, tuttavia, volendo, possono anche essere acquistati separatamente. Se infatti è vero che di uno spazio senza dominio non ve ne fate un gran chè, potreste invece essere interessati a "bloccare" un dominio, registrandolo e mantenendolo anche senza aver acquistato uno spazio e senza avere un sito web a cui collegarlo: questo è utile ad esempio nel caso in cui abbiate trovato un nome o un marchio molto originale o appetibile e non volete che sia registrato da altri.
Per quanto riguarda i costi, in genere è il tipo di hosting scelto che fa la differenza. Il dominio in sè, infatti, (ovvero solo la registrazione del nome senza l'hosting) ha un canone annuo contenuto, e senza grosse variazioni: molti provider offrono tariffe che si possono aggirare intorno ai 10/15 euro all'anno anno per i comuni domini .it, .com ecc.
Le variazioni di prezzo sono, dunque, sull'hosting, e dipendono molto dal tipo di servizio offerto: ci sono hosting da 20€ all'anno, e ci sono hosting da 1000€ all'anno o anche di più... Se infatti un nome a dominio è semplicemente un nome registrato e non c'è poi molto da disquisire quanto a caratteristiche tecniche, parlando di server e hosting si potrebbe scrivere un libro solo per illustrare le caratteristiche base.
Ci sono hosting fatti per ospitare il sito di una piccola pizzeria e dimensionati per un carico di lavoro di poche visite al giorno, e ci sono hosting di grandi aziende fatti per reggere migliaia di visite giornaliere e flussi di dati enormi. Le caratteristiche tecniche e i costi, ovviamente, non sono minimamente paragonabili.

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Sul ruolo del vero professionista: suggerimenti ai giovani web designer su come realizzare un sito web senza doversi pentire di aver detto troppi sì al cliente.

L'idea di scrivere quest'articolo ci è venuta poiché molto spesso, in occasione di fiere, congressi e raduni di settore, i giovani web designer con cui abbiamo sovente l'occasione di intrattenerci a chiacchierare, ci chiedono lumi e consigli su come gestire il rapporto professionale con i clienti nella realizzazione dei siti web, con particolare riferimento al processo creativo.

La domanda è giustissima e molto intelligente: molti infatti tendono erroneamente a pensare che i professionisti del web o della grafica in generale basino le loro scelte su una non meglio precisata "sensibilità estetica ed artistica", e che le scelte grafiche siano dunque dettate dal gusto personale. Partendo da questo presupposto sbagliato, molto spesso si instaura un'erronea collaborazione professionista-cliente, specialmente laddove il professionista è magari insicuro o alle prime armi, e chiede continuamente conferma al cliente, presentandogli numerose bozze o chiedendogli continuamente "cosa gli piace"; da parte sua il cliente, stimolato in tal modo, si riscopre improvvisamente Giotto o Picasso, e comincia a dettare i suoi gusti estetici... "lì mettimi il giallo, lo sfondo fallo così, la barra falla cosà...". In genere è così che nascono molti dei più grandi pasticci e i siti web più pacchiani della rete.

In realtà un vero professionista è sicuro di sè stesso e tende a voler coinvolgere il cliente il meno possibile nelle singole scelte tecniche, proprio perchè queste sono basate su molti criteri che vanno ben al di là del mero gusto estetico, e comprendono regole, studi, esperienza.

Ovviamente questo non significa che il cliente non conti nulla, anzi: egli è colui che commissiona e paga il lavoro, e il professionista lavora al meglio affinchè il cliente sia soddisfatto.

La differenza sta nel fatto che il professionista improvvisato, insicuro o alle prime armi tenderà a confondere il concetto di "soddisfare il cliente" con il concetto di "esaudire ogni sua richiesta e vezzo", mentre il professionista esperto e navigato sa che si tratta du due cose completamente diverse.

Quando un cliente viene da noi, sappiamo perfettamente che il suo obiettivo è, ad esempio, quello di avere un sito web che gli faccia fare bella figura, che lo aiuti a vendere, che incrementi la sua raccolta di leads, che sia uno strumento funzionale ecc. (gli obbiettivi possono essere vari e diversi, è sempre importante dedicare grande cura e un tempo sufficiente al briefing iniziale per capire perfettamente le necessità del cliente).

L'obbiettivo del cliente, dunque, non è quello di avere un sito web giallo, o verde, o come piace a lui. Partendo dall'obbiettivo reale, sono io, il web designer che con tutta la mia esperienza e professionalità devo sapere cosa fare, e il cliente poi giudicherà il risultato finale: se dopo un anno molte persone gli avranno detto che il sito web non è bello, è scomodo da navigare, ecc, e non lo ha aiutato a vendere, e ha raccolto pochi leads o nessuno, allora vorrà dire che il professsionista non ha soddisfatto il cliente. Altrimenti, se il sito sarà piaciuto a molte persone e lo avrà aiutato nell'immagine aziendale e nelle vendite, allora il professionista potrà affermare di aver soddisfatto il cliente.

Diversamente, il professionista insicuro che presenta mille bozze e chiede continuamente lumi al cliente riguardo alla grafica, ai colori ecc. o che lo asseconda in tutte le sue richieste permettendogli di "mettere becco" nelle scelte tecniche, in verità crea semplicemente nel cliente la falsa illusione di essere seguito e coccolato, e si trasforma in realtà nel peggior mercenario possibile, che lavora solo per avere il suo compenso nel modo meno problematico possibile: "il cliente paga, facciamo tutto quello che vuole, chissenefrega, basta che sia soddisfatto"... Chi ragiona così, purtroppo, avrà nel suo portfolio sempre lavori mediocri e non si farà mai un nome.

Il concetto chiave sta appunto nel senso che diamo alla parola "soddisfatto". Per noi "soddisfatto" significa che abbiamo realizzato l'obbiettivo reale per cui al cliente è venuto in mente di fare un sito web, e non significa assolutamente accontentare tutte le singole richieste in corso d'opera, proprio perchè molto spesso queste possono essere addirittura in contrasto con la buona riuscita del progetto.

Non di rado capita che un cliente ci chieda ad esempio di cambiare uno sfondo, o di strutturare il menu in un modo piuttosto che in un altro: se la cosa è tranquillamente fattibile senza pregiudicare il buon risultato del progetto, allora lo facciamo ben volentieri, talvolta si cerca di spiegare brevemente al cliente i motivi tecnici per cui sarebbe meglio non fare ciò che chiede, e di solito capisce, altre volte si trova un buon compromesso, ma in casi estremi se valutiamo che determinate richieste non sono proprio compatibili con la buona riuscita del lavoro e pregiudicherebbero il risultato finale, allora ci rifiutiamo con franchezza di assecondare la richieste, fino al punto, qualora fosse necessario, di rifiutare il progetto. Abbiamo molti concorrenti nel nostro settore e, paradossalmente, tutti i migliori e più apprezzati si comportano esattamente come noi, ovvero si trovano talvolta a rifiutare lavori senza preoccuparsi troppo di perdere dei soldi nell'immediato, mentre quelli apparentemente più acconsiscendenti, con l'illusione di "coccolare il cliente", poi alla fine navigano tutti nel sottobosco del "lowcost", senza un nome, senza una professionalità vera, tirando a campare e facendosi la guerra fra loro a suon di prezzi al ribasso, con portfolii che a volte fanno davvero tristezza in termini di qualità.

Al vero professionista dunque piace perdere i soldi? Niente affatto, e infatti in genere ne guadagna molti di più rispetto a tutte le varie agenzie e freelance "del sottobosco" che nascono ogni giorno come i funghi.

Egli infatti sa perfettamente che avere nel portfolio un progetto non riuscito o non coerente con il suo stile, e soprattutto un progetto che nel tempo non ha raggiunto gli obbiettivi veri che il cliente sperava, nel lungo termine gli farà perdere molti più soldi di quanti gliene abbia fatti guadagnare nell'immediato e, cosa ancor più importante, non contribuirà di certo al suo buon nome.

Il segreto per diventare un vero professionista è dunque secondo noi riconducibile a questi punti:

  • bisogna dare grande importanza ai veri obbiettivi del cliente, a quelli concreti, quelli che lo hanno spinto a investire dei soldi per un sito web; è estremamente importante dedicare tutta l'attenzione al briefing iniziale per essere sicuri di essere in sintonia con il cliente, ovvero di aver davvero capito perché vuole un sito e cosa si aspetta di ottenere;
  • bisogna formarsi nel tempo acquisendo tutto il know-how che serve per riuscire davvero a creare un prodotto che risponda efficacemente agli obbiettivi di cui sopra; questo è un processo che può richiedere anni, con prove, riprove, "esperimenti"... insomma, tutto quello che poi si traduce con il termine "esperienza". In inglese "know how" vuol proprio letteramente dire "sapere come". Se un nostro cliente vuole un sito per ottenere più leads, noi sappiamo come. Se un nostro cliente vuole un sito per fare branding, noi sappiamo come... ecc.

In buona sostanza il termine "professionista" indica una figura che ha il know-how per concretizzare gli obbiettivi del cliente e che lavora avendo come principio guida il raggiungimento di questi obbiettivi.

 

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Realizzazione siti web, le mille sfumature della parola "professionista"

Sui siti internet di molte web agency capita sovente di trovare la classica pagina "Chiedi un Preventivo".
La cosa che tuttavia ci lascia un po' perplessi è il fatto che sempre più spesso su queste pagine si trovano moduli di contatto molto articolati, dove in sostanza si richiede al cliente di dire esattamente cosa vuole nello specifico con una serie di minuziose caratteristiche tecniche...

Ecco che dunque compaiono menu a tendina et similia dove il cliente, per avere un preventivo, deve indicare se vuole un sito statico o dinamico, se vuole i servizi di SEO aggiuntivi, se vuole un widget per i social network, se gli occorre questo o quell'altro... Ebbene, cosa c'è di tanto sbagliato in tutto ciò, direte voi? Tutto c'è di sbagliato! (A nostro parere s'intende, poi ognuno fa quel che vuole).

Questo modus operandi è secondo noi sintomatico dell'attuale concezione del ruolo di professionista, ridotto a semplice esecutore tecnico delle richieste del cliente: il cliente chiama, ordina, e il professionista esegue... E ci si aspetta che esegua BENE, visto che è un professionista.

Ebbene, tutto ciò, ovvero fare bene le cose ordinate, rappresenta solo il 10% di quello che dovrebbe fare un vero maestro del settore, ed è incredibile come sovente i clienti non si accorgano che in realtà da un vero professionista dovrebbero avere molto di più.

Noi non ci sogneremmo mai di chiedere al cliente se vuole un sito statico o dinamico, o se vuole integrare facebook oppure no sul sito... Sarebbe un po' come se il cliente andasse dal medico ed egli dicesse loro "Bene, che medicine vuoi?"

Intendiamoci: va bene chiedere al cliente alcune coordinate di base per capire di che progetto si tratta, anche noi lo facciamo nel nostro modulo OTTIENI UN PREVENTIVO, altrimenti non saremmo in grado di offrire una stima dei costi.

La cosa sbagliata è fare al cliente molte domande su questioni tecniche e "capillari" che riguardano struttura, tecniche, ecc.

Il professionista, come lo concepiamo noi, è una persona che passa gran parte delle sue giornate immerso nel suo campo d'interesse, e di questo conosce ogni minima sfumatura, e sa come fare a tradurre gli obiettivi del cliente in risultati.

In genere noi chiediamo al cliente di parlarci un po' della sua attività, di cosa vorrebbe fare in generale, ragioniamo insieme del motivo per cui gli è venuta l'idea di fare un sito internet, di quali sarebbero le sue aspettative ecc... Una volta che ci siamo fatti un'idea, allora siamo noi a consigliare la soluzione migliore per trasformare le aspettative in risultati concreti.

Il ruolo del vero profesisonista deve essere prima di tutto quello di consulente esperto della materia, e solo in seguito di esecutore.

Per noi ogni sito web che facciamo è un "progetto", e con questa parola bisogna intendere un lavoro "a tutto tondo", quindi non semplicemente l'esecuzione di un sito internet commissionato così e così da consegnare entro la data tot, bensì un qualcosa di cui si capiscono bene gli obbiettivi concreti e i modi per realizzarli.

Più di una volta abbiamo apertamente sconsigliato un cliente dal realizzare quello che ci chiedeva, perchè magari dopo aver fatto una chiacchierata approfondita abbiamo visto che le sue aspettative non erano realizzabili concretamente nelle modalità da lui immaginate.

Oppure a volte capita che un cliente ci proponga un budget notevole per fare delle cose che nel caso specifico magari non porterebbero vantaggio, e allora gli consigliamo, contro il nostro stesso interesse economico, di ridimensionare il budget o di destinarlo meglio, consigliando idee a cui non aveva pensato.

Insomma, il professionista è quello che, a partire da quello che tu vuoi ottenere in generale, deve sapere cosa occorre fare in concreto per ottenere tutti quei risultati che messi insieme portano a realizzare le aspettative.

Diversamente non parliamo di professionisti, ma di bravi esecutori. La differenza è sottile ma abissale, perchè quando si lavora partendo da un obiettivo e avendo di mira un risultato concreto, è pur vero che fare le cose bene è importante, tuttavia occorre prima sapere esattamente cosa fare, e questo lo può sapere solo un professionista.

Questo concetto introduce un tema molto importante e delicato, quello della fiducia. Fiducia è la parola chiave nel rapporto fra un cliente che viene con un'idea vaga di un progetto e un professionista che deve sapere cosa serve in concreto per rendere quest'idea definita, concreta, realizzabile e, infine, realizzata.

La fiducia oggi la vogliono tutti, magari in base a titoli o proclami vari, ma è una cosa che si guadagna col tempo e con i risultati: è qualcosa che va dimostrato, giustamente. Quando noi iniziavamo a fare i primi siti internet, e non avevamo ancora risultati dimostrabili, i clienti, pur fidandosi, comunque "monitoravano" attentamente tutte le nostre proposte, spesso mettevano becco pesantemente nelle scelte tecniche ecc... Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti... Oggi, i clienti vengono da noi perché hanno sentito quello che sappiamo fare e vorrebbero semplicemente un sito web che possa "funzionare" e rendere, e la parola d'ordine è "ti do carta bianca, sai quello che voglio raggiungere, aiutami a raggiungerlo." E la soddisfazione nel dimostrare di saper tradurre le idee e gli obiettivi in realtà è davvero grande.

 

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